Revolution – Declaration of Independence (S02E22) #SeasonFinale #SeriesFinale

Lo ammetto: mi trovo in difficoltà. Come si recensisce un season finale con la giusta dose di entusiasmo, attesa, aspettative quando si sa che lo show in questione è già stato cancellato? E che quindi il cliffhanger che chiude l’episodio non avrà nè un seguito nè una spiegazione, nè tantomeno una degna conclusione? Beh, ci ho provato.

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Come è accaduto anche per Star-Crossed, dalla puntata si capisce chiaro e forte che la cancellazione è stata una cosa inaspettata per il team di autori. Non si può dire che abbiamo avuto risposte particolari da questi ultimi 40 minuti, nè sulla guerra in generale nè sulle nanotecnologie che anzi, non sono praticamente state nominate se non nei minuti finali. Quello con cui Revolution ci lascia, invece, è un cliffhanger che ora non è altro che amaro in bocca.

Tra le serie che seguo e che sono state cancellate, Revolution è quella per cui sono più delusa. Il motivo è abbastanza semplice: è forse l’unica che aveva un gran potenziale a disposizione, e che lo aveva provato: basti guardare la prima stagione e la ragione è servita su un piatto d’argento. Per questo, nonostante questa seconda stagione non abbia accontentato le mie aspettative, me ne aspettavo una terza: bastava eliminare la nanotecnologia e il suo sottocontesto sovrannaturale, e tornare ad introdurre Neville nella storyline principale. Troppo spesso, infatti, le sue vicende sono sembrate totalmente staccate da quelle del gruppo principale, finendo per tagliar fuori dallo show una bella fetta di storia, e se consideriamo lo spessore recitativo di Giancarlo Esposito beh, capirete da soli che la perdita non è stata di poco conto…

Nonostante la mia delusione, però, vedendo il cliffhanger finale sono contenta di sapere che lo show non tornerà. Mi spiego meglio: gli ultimi secondi ci mostrano Priscilla dire ad Aaron che le nanotecnologie, una volta trovata una nuova “casa”, si riveleranno una minaccia ben peggiore dei Patrioti (una parentesi a parte meriterebbero loro, dato che si è passata un’intera stagione a dipingerli come grandissima minaccia e poi in concreto non hanno fatto una cippa), e infatti sembra che il Presidente, Red e lo stesso Neville sono tra i prescelti dalle nano per far parte del loro esercito. E l’ultima inquadratura ci mostra anche il luogo dove prenderanno sede: Bradbury, una cittadina nello stato dell’Idaho. Sarebbe stato questo dunque il main plot della terza stagione? Ancora le nanotecnologie? Una cosa più lontana dagli avvenimenti della prima stagione non avrebbero potuto trovarla, e visto che ho dato spesso la colpa principalmente a questo cambio di scenario per il calo nei ratings e nella qualità di Revolution, non posso che gioire al fatto d’aver scampato un’ennesima stagione composta di base dal nulla.

L’unica cosa che mi soddisfa del series finale è che almeno il rapporto tra Miles e Monroe non è andato totalmente alle ortiche, con Monroe che decide di andare contro i suoi stessi piani di uccidere il Presidente perchè Miles lo aveva affidato proprio a lui, dicendogli che in quel momento si stava fidando del vecchio amico. Certo, Bass ha sicuramente vacillato, soprattutto di fronte alla richiesta del figlio Connor di proseguire con il loro piano, ma il fatto che nonostante questo lui abbia comunque scelto di non tradire la fiducia di Miles dice molto, soprattutto se consideriamo che il loro rapporto è stato la vera continuità di queste due stagioni, e si poteva concludere in maniera ben peggiore.

Si tratta di un addio dunque, per quanto riguarda Revolution, e con sentimenti molto contrastanti, come avrete capito. E’ stata comunque una bella avventura e ringrazio tutti voi per avermi letto con continuità! Alla prossima!

Revolution – Memorial Day (S02E21) #NBCRevolution

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Iniziare questa recensione con qualcosa d’altro che non sia un sospiro, non so… non mi sembra giusto. Ho criticato molto la seconda stagione di Revolution, e sapevo che la serie era in pericolo, ma onestamente non avrei mai pensato si arrivasse alla cancellazione. Una terza serie, magari anche di soli 13 episodi, Revolution l’avrebbe meritata per il meritato riscatto. I ratings sono scesi, è vero, ma con alcuni aggiustamenti si sarebbe potuti tornare ad avere un ambiente simile a quello in cui la prima stagione era stata ambientata, e che aveva portato Revolution ad essere la serie rivelazione della NBC. Così purtroppo non è stato e non sarà, e quello che doveva essere un pre-season finale diventerà ora un pre-series finale… sperando che gli autori, a differenza mia, abbiano preso in considerazione prematuramente la possibile cancellazione e che diano quindi un finale degno di tale nome.

Nel frattempo, però, vediamo cos’è successo in questo ultimo episodio. La mia negatività riguardo alla cancellazione ha probabilmente influito sulla visione della puntata, che non mi è arrivata in modo forte come invece era successo in precedenza per altri episodi. Fortunatamente, sembra che lo show ci stia portando verso una chiusura che, sebbene non metterà il punto definitivo, potrebbe regalarci un punto e virgola, che in circostanze del genere è più di quanto potessimo sperare. Non credo infatti che la stagione finirà con un cliffhanger come era stato per quella scorsa, e anche se dovesse essercene uno, penso riguarderà Aaron, la cui storyline è stata l’anello debole della stagione. Può darsi che io mi sbagli, ma penso che ci lasceremo con Miles & Co. che riusciranno ad unire la California ed il Texas (il piano dei Patriots, infatti, è quello di inscenare un finto attacco terroristico dalla California contro il Texas utilizzando del gas), per così procedere alla guerra contro i Patriots. E qui rimarremo con l’amaro in bocca. Troppo lontana l’opzione che vede lo scontro con i Patrioti arrivare ad una soluzione in così poco tempo, praticamente l’arco di un solo episodio, non speriamoci nemmeno.

Nel complesso, l’episodio è stato davvero godibile da guardare, soprattutto le scene avvenute a bordo del treno e che ci hanno riportato un po’ di quell’azione che aveva reso famosa Revolution. E con questo mi riferisco anche alla luce in cui è stata girata la scena: troppo scura quella usata in questa stagione. E’ stato un po’ come tornare alle origini, e abbiamo infatti visto Charlie e Miles tornare a lottare fianco a fianco (altra cosa che sicuramente è mancata nel corso dei 20 episodi precedenti) e progettare l’attacco al treno per poi festeggiare una volta l’averlo liberato dai Patrioti. Il rapporto tra i due sembra finalmente ricominciare a costruirsi, e ce lo dimostra la scena in cui Miles interviente nella “disputa” tra Tom e Charlie sulla morte di Jason, in cui Miles sembra quasi agire da padre nei confronti della nipote. Poco altro da dire onestamente, a parte il fatto che Priscilla è stata scoperta da Rachel, e che le due storie sono finalmente giunte ad un punto d’incrocio. Troppo tardi, probabilmente…

Revolution – Tomorrowland (S02E19&20) #NBCRevolution

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Doppia recensione questa settimana, per problemi di vario tipo ho dovuto posticipare la visione dello scorso episodio fino a ieri, e mi sembrava inutile pubblicare un articolo il giorno prima di un nuovo episodio, e dunque eccoci qui!

Facendo un breve recap della scorsa settimana, abbiamo visto il ritorno di Revolution per il rush finale che non dovrebbe prevedere altre pause. Anzi, togliamo il dovrebbe, con due episodi al season finale, se dovessero esserci dei buchi sarebbe abbastanza preoccupante, e con il destino della serie ancora in bilico, non sarebbe una bella sorpresa. La scorsa settimana, dunque, abbiamo avuto una puntata che non ha onestamente dato molto a livello narrativo e come sviluppo della storia, ma è servita come un ottimo punto della situazione dei vari personaggi, una sorta di “dove li avevamo lasciati” e un “cosa dovete sapere prima di avventurarvi negli episodi finali”. Il focus è stato messo su Miles, e l’ho trovata un’ottima scelta dato che era stato un po’ snobbato ultimamente, o meglio, c’erano dei dubbi che aleggiavano intorno alla sua figura ma erano sempre gli altri a puntualizzarli, la cosa non è mai partita da lui che, bisogna dirlo, non ha mai nemmeno negato. La puntata ha inoltre funzionato grazie a Billy Burke che ha offerto una prestazione davvero stupenda, mostrandoci tutte le sfumature che appartengono al personaggio da lui interpretato. In particolare, ho apprezzato molto il fatto che l’abbiano mostrato come vulnerabile, visto che è l’accusa che Monroe gli muove da tempo, e che si sia tirato fuori dai guai con una delle sue solite idee-suicide. Insomma, una bella metafora, no?

Un altro bell’inchino va anche a Tracy Spiridakos e Giancarlo Esposito, che interpretano rispettivamente Charlie e Tom. La scena in cui i due discutono animatamente di Jason è davvero toccante. Vediamo due persone che, ognuna a modo suo, sono toccate profondamente dalla morte del ragazzo, e il tutto ci viene mostrato in maniera stupenda quando la ragazza inveisce contro Tom dicendole di farla finita e spararle, e Tom addirittura esegue. Fortunatamente la pistola si era rivelata scarica, ma in ogni caso questo non toglie il carico emotivo che la scena ha portato con sè.

Questa settimana, invece, le cose cominciano a scaldarsi in vista del season finale, che porterà inevitabilmente allo scontro finale con i Patriots. Questo episodio ci ha infatti mostrato le varie fazioni che cominciano a prepararsi all’evento. Non ho apprezzato molto il modo con cui il campo dei ribelli è stato scoperto, mi è sembrato tutto troppo occasionale e lasciato un po’ al caso, ma nonostante questo quel che è venuto dopo direi che scusa totalmente questa mancanza. Tanto per parlare di decisioni poco importanti, abbiamo visto Miles prendere (finalmente) la decisione di separarsi da Monroe. Il motivo è presto detto ed è quello che tutti ci aspettavamo: Miles si è finalmente accorto e convinto del fatto che Bass non stia affatto combattendo i Patriots per una nobile causa, o perlomeno per il figlio Connor, ma che tutto ciò che gli interessa è il ricreare la sua tanto sognata Repubblica. Da questo alla loro separazione, il passo è stato ovviamente breve, e sono davvero curiosa di vedere se i due torneranno ad unire le forze a breve, o se verranno sviluppati separatemente in battaglia. Se ci pensiamo, sono sempre stati visti l’uno in funzione dell’altro: sia nella prima stagione quando Miles lottava per liberare gli States dalla Repubblica di Monroe, sia nell’inizio della seconda stagione quando le loro forze si erano unite. Sarà interessante vederli andare ognuno per la propria strada… sempre se così sarà. L’aggiunta di Tom al team Monroe non migliora certo la situazione, ma il modo con cui stanno gestendo Neville mi sta convincendo: a differenza di Monroe, lui ha fatto le cose che ha fatto (molto discutibili) con lo scopo di tenere al sicuro la sua famiglia, ed ora che Jason è morto e che Julia ha probabilmente fatto la stessa fine, l’uomo sente di non avere più alcuno scopo nella vita, e quindi anche l’opzione di collaborare con Monroe non è più stupida e non considerabile.

Tanta carne al fuoco dunque, che porterà inevitabilmente allo scontro con i Patriots… la domanda è, chi prevarrà nello scontro? I nostri cadranno dalla padella alla brace? E le nanotecnologie avranno un ruolo in tutto questo? Non ci resta che attendere…

Revolution – Austin City Limits (S02E18)

 

Tom Neville, se ancora avevamo dei dubbi, non è un uomo che torna sulle sue scelte o si fa deviare dalle emozioni. Lo abbiamo visto ancora una volta nell’episodio della scorsa notte, “Austin City Limits”, quando non ha arretrato di un millimetro neanche di fronte alla richiesta di aiuto del figlio Jason.

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Diciamolo subito: Jason è da sempre stato il personaggio più debole, quello meno sviluppato e quello sempre utilizzato per supportare le storyline degli altri. L’unica cosa che lo ha riguardato è stato il campo di recupero in cui è stato internato, e di quello non abbiamo infatti visto nulla. Mi dispiace davvero che il suo personaggio non sia stato sviluppato, perchè nella prima parte della prima stagione mi era piaciuto davvero tanto, e poteva rappresentare nel corso della serie un collegamento costante tra il gruppo di Jason (e di conseguenza Miles, Charlie e gli altri) e Neville, e forse le due storyline non sarebbero sembrate così staccate in certi momenti. Perchè parlo così? Beh, perchè se avete visto la puntata, sapete cosa accade a Jason… purtroppo il ragazzo muore. E viene ucciso proprio da Charlie, l’amica che fin dal primo incontro si era fidata di lui, e che nonostante alti e bassi, anche questa volta ha cercato di fare il possibile per riportarlo in carreggiata. Purtroppo, quando il possibile è arrivato al termine, è dovuta passare all’impossibile… dovendo aprire il fuoco contro di lui per difendersi. Da qui in avanti il percorso di Charlie non potrà che essere in salita, e neanche tanto leggera, e mi chiedo davvero cosa potrà arrivare a fare. Che prenda il posto che un tempo era stato di Miles, dato che lo zio sembra essersi ammorbidito? O questo sarà il punto di svolta per entrambi, dato che abbiamo visto anche Miles abbastanza shockato dal dover essere tornato ad uccidere qualcuno. Nota a margine: ho davvero amato la scelta della produzione di non inserire alcun tipo di musica nella scena della lotta tra Charlie e Jason, ha davvero aggiunto tensione al tutto.

Un dettaglio che però mi è saltato immediatamente in testa: se, come abbiamo visto, quello che possiamo definire interruttore che scatena la follia nei ragazzi è il pronunciare ad alta voce il nome tatuato sulla palpebra inferiore, magari il ripetere quel numero “spegne” il raptus? Magari non significa nulla, ma mi sarebbe piaciuto vedere Charlie fare quest’ultimo tentativo.

Puntata davvero ottima, come avrete capito dalla mia review, allo stesso tempo shockante ma che porta avanti le storie in corso con una velocità che non è né troppo lenta né troppo veloce. Nella scena in cui Miles e Bass trovano Frank in una situazione compromettente abbiamo anche rivisto una piccola parte del rapporto che una volta c’era tra i due, e cioè quegli sguardi di complicità e il puro divertimento che provavano nello sfruttare la situazione ridicola in cui si trovavano. Spero che vedremo più scene del genere, la relazione tra Miles e Monroe è quella che adoro di più dello show! (E la battuta “Guardare te è come guardare un’Orca Assassina a Seaworld… patetico.” merita un applauso)

Appuntamento a tra due settimane infatti… come accaduto settimana scorsa, infatti, sulla NBC andrà in onda una replica di Law and Order: SVU. Speriamo che questo non significhi cattive nuove per Revolution.

 

Revolution – Why We Fight (S02E17) #Revolution

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Altro episodio che si aggiunge alla lista di quelli ottimi già andati in onda per Revolution, e dopo un inizio un po’ così per questa seconda stagione, era proprio quello di cui lo show aveva bisogno. Dopo un’ottima prima serie, era forse normale che ci sarebbero voluti un discreto numero di episodi prima di trovare il nuovo equilibrio post-Torre, ma in ogni caso un pochino di delusione era arrivata a chiunque. Ultimamente, invece, sembra che la serie si sia ripresa, e quello di stanotte è stato sicuramente uno degli episodi migliori della stagione. Che sia un caso che le nanotecnologie non sono neanche state nominate?

Io credo di no. Ho detto più di una volta che la forza di Revolution era stata nel mantenere una certa credibilità in un mondo post-apocalittico che è già di suo un universo lontano dal nostro (forse), il fatto che non fosse stato inserito nulla di troppo fantascientifico o sovrannaturale. Almeno fino a questa seconda serie, con tutto quel che sappiamo essere accaduto ad Aaron e intorno a lui. E rinnovo davvero la speranza che chiudano questa storia al più presto: e non parlo soltanto perchè non piace a me, ma perchè obiettivamente aggiunge un qualcosa che è deleterio per la serie, oltre che inutile.

Parlando invece dell’episodio, che è stato, lo ripeto, buonissimo, la cosa che mi è rimasta più impressa è stata Charlie. E più precisamente la spirale in cui sembra si sia cacciata inconsciamente: parlando con la madre ha infatti spiegato che il motivo per cui si è accodata a Monroe nell’attacco ai Patriots è stato il fatto che comunque di lì a poco nessuno di loro sarà vivo, e quindi tanto vale passare il tempo rimanente rimanendo con la schiena ben dritta, affrontando le difficoltà e lottando, piuttosto che adottare un atteggiamento difensivo come quello approntato da Rachel e Gene, che pensano più alla prudenza e al restare coperti che ad altro. E sembra che questo atteggiamento abbia qualche influenza anche su Miles, che ora pensa più alla famiglia che potrebbe un giorno avere con Rachel piuttosto che a tentare di riconquistare il controllo della situazione. Ora, credo che nessuno pretenda che Miles diventi come Monroe (che non appena ha visto da lontano un lumino di potere, non ha atteso neanche due nanosecondi prima di buttarcisi a pesce), e anzi, sarà davvero interessante vedere le dinamiche di gruppo cambiare e scoprire come ognuno di loro cercherà di adattarsi, ma il cambiamento visto in lui è stato davvero repentino ed enorme. Lasciar andare il ragazzo la settimana scorsa è stata davvero una cosa da polli, e infatti la loro precedente posizione è stata rivelata.

Vi ricordate l’agente assicurativo Tom Neville della scorsa settimana? Beh, vi segnalo il fatto che se chiamate il numero apparso nella vetrina pubblicitaria, vi risponderà davvero un messaggio di un’agenzia assicurativa! Questa cosa mi ha fatto ridere non poco. E inoltre credo che il patronus di Neville sia l’immagine di un sedere molto ma molto dotato, o in alternativa 56 gatti in uno. Ha già consumato più o meno 23 vite, e sono salite a 24 in questa puntata. A un certo punto la cosa diventa un attimo ripetitiva, no? Per fortuna gli autori si sono ripresi facendogli fare quel che sa fare meglio: manipolare la gente. In questo caso la vittima è Truman, il capo dei Patriots. Questo vogliamo vedere fare a Neville, è quello che gli riesce meglio ed è anche quello che in questo momento andrebbe meglio al suo personaggio, invece di buttarsi in prima linea ogni volta.

Con la speranza che Revolution continui a sfornare episodi come questo, e con il dubbio di programmazione per il prossimo episodio (alcuni siti dicono che salterà una settimana, altri che invece andrà in onda mercoledì prossimo) vi saluto e vi invito, come sempre, a visitare le nostre pagine affiliate, una più bella dell’altra!

Revolution – Exposition Boulevard (S02E16) #NBCRevolution

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Vorrei davvero avere esaurito le parole riguardo alla storyline di Aaron, vorrei davvero… ma non ce la faccio a trattenermi. Questa puntata è stata pure peggio del solito per quanto riguarda lui, totalmente priva di senso! L’unica spiegazione è che abbiano invertito l’ordine di messa in onda, perchè non capisco perchè Aaron e Priscilla stiano vagando a più di 200 miglia da Willoughby senza minimamente fare menzione di quanto accaduto con le nanotecnologie (a parte quel finale in cui abbiamo visto Priscilla essere circondata ancora da lucciole, e questo sembra farci pensare che le nanotecnologie stiano ora abitando il suo corpo) e quel “niente era reale” di Aaron a Priscilla. E’ sembrata davvero una cosa totalmente staccata sia dalla storyline principale, che dalla stessa storia che li ha riguardati le scorse settimane. Dovessi dire cosa mi sta meno piacendo in generale in questa serie, il premio andrebbe senza dubbio a loro due.

Archiviando in fretta questa parentesi, vado a parlare invece dei fatti positivi. Che non sono stati pochi, finalmente! Abbiamo avuto delle risposte e altri interrogativi sono stati posti, e cosa non meno importante: i personaggi sono finalmente tutti ben definiti e il cerchio sta per chiudersi. Quasi tutti (a parte Aaron) si trovano nello stesso posto ed il momento in cui tutte le varie storie cominciano ad intrecciarsi è giunto.

Come dicevo, molte le cose positive. La prima è che alla fine è stato svelato il vero lato dei Patrioti e confermato i dubbi che tutti avevano, e cioè che non sono i tipici soldati a cui siamo abituati a pensare, ma bensì soldati disposti ad utilizzare ragazzi giovanissimi per i loro scopi, portandoli in veri e propri centri di “recupero” in cui azzerano la loro mente tatuando sulla loro palpebra interna un numero che, se pronunciato, fa scattare qualcosa dentro di loro portandoli ad essere principalmente dei robot disposti a fare qualsiasi cosa venga loro richiesta, compreso uccidere i propri cari. Jason, a fine puntata, sarà uno dei ragazzi che viene “richiamato all’ordine” grazie al tatuaggio; mi sembrava strano che gli uomini del Presidente lo avessero liberato e lasciato andare così facilmente, e ora si spiega il perchè: avrebbero potuto riprendere il completo controllo su di lui in qualsiasi momento, e così è stato.

Proseguendo nella recensione, non posso non sottolineare ancora una volta quanto sia cresciuta Charlie nel corso delle due stagioni, e quanto invece Rachel (con l’aggiunta del padre Gene) continui ad ispirarmi soltanto crisi nervose. Entrambi hanno fatto scelte discutibili, collaborando in certi momenti con il nemico, e nonostante questo pretendono che gli altri del gruppo si fidino di loro ad occhi chiusi… a questo punto preferisco Monroe che non mente sulle proprie intenzioni di ricreare la Repubblica con Connor. Almeno lui non ha perennemente l’espressione da vittima. E parlando di Monroe, ho davvero amato il suo confronto con Miles, era una delle cose che mi erano mancate di più, i loro faccia a faccia: non dimentichiamo infatti che i due si consideravano come fratelli tempo fa, e nonostante molto tempo sia passato e molte cose siano accadute, in questa scena lo si vede chiaramente. Eloquente la mancata risposta di Miles quando Bass gli sottolinea che non è da lui voler starsene a casa con la propria donna e gli chiede per cosa stia combattendo.

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Risposte e spunti interessanti dunque, che speriamo non vengano abbandonati o messi da parte proprio ora che serve lo sprint finale per chiudere la stagione in bellezza!

Revolution – Dreamcatcher (S01E15) #Revolution

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Per fortuna che le nanotecnologie dovevano morire… ritroviamo Aaron che è stato portato in un mondo parallelo proprio dalle nano, e qui si ritrova a vivere in una casa (e periodo) con elettricità, e sposato con Priscilla. Felice e contento… beh, insomma, non proprio felicissimo e non proprio contentissimo, dato che capisce che qualcosa non va. Io rimango della mia idea che di questa storyline potevamo fare a meno, ci avremmo guadagnato in realismo, cosa che Revolution era stata brava a mantenere, fino ad ora. Non so perchè ogni show voglia andare a parare nel paranormale ad ogni costo, anche quando le circostanze non lo richiedono. A volte funziona, a volte no, e purtroppo Revolution cade in quest’ultima categoria.

C’è però un aspetto positivo in questa storyline, ed è legato proprio al personaggio di Aaron. Il sogno che ha vissuto e che lo ha riportato ad anni prima ci ha mostrato una cosa che è sempre stata davanti ai nostri occhi ma che forse non ci eravamo soffermati ad analizzare: quanto effettivamente ha perso Aaron con il blackout. Siamo tutti internauti credo, io in prima persona e voi che mi leggete. Aggiungete a questo il fatto che, oltre che una passione, Aaron utilizzava internet e il computer anche come lavoro, quindi come sostentamento. Bene, ora immaginate di essere lui, e che vi venga tolto tutto da un giorno all’altro. Ho criticato spesso la sua insicurezza in momenti chiave, ma non avevo considerato che probabilmente vive giorno dopo giorno con la paura che l’unica cosa che era in grado di fare gli sia stata portata via, e che non abbia utilità alcuna in questo nuovo mondo. Può sembrare un dettaglio, ma aggiunge molto alla sua persona.

Il problema dell’episodio, a mio parere, non è stato il contenuto in sè, dato che è stato curioso vedere i personaggi che abbiamo imparato ad amare sotto un’altra luce, con un cambio che ha riguardato anche capelli e guardaroba. Il problema è che a fine puntata, uno si chiede “Bene… e ora?”, o almeno per me è stato così. Siamo ancora al punto di prima, dato che non c’è stato sviluppo. Le nanotecnologie esistono ancora, tutto è tornato alla anormalità che regnava una puntata fa. Episodio filler va bene, ma se ci lasciassero con almeno qualche briciola…

Revolution – Fear and Loathing (S01E14) #Revolution

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A giudicare dal quattordicesimo episodio di questa seconda serie, sembra proprio che le Olimpiadi dovrebbero arrivare ogni mese, dato che Revolution è tornato con un episodio ottimo, con la giusta velocità e suspence.

Puntata incentrata principalmente sul trio Monroe/Connor/Charlie, che come ricorderete, avevano fallito la loro missione in cerca di denaro per comprare reclute, ed erano stati catturati. Ritroviamo Monroe e Connor rinchiusi in una gabbia, e il loro destino è quello di scontrarsi tra di loro di lì a pochi giorni, e questo è servito come scusa per molte scene di interazione tra i due, che nonostante avessero soltanto uno scopo introduttivo alla lotta vera e propria, sono state molto interessanti e necessarie per continuare a costruire una sorta di rapporto tra i due, fino a quel momento praticamente inesistente.

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Per quanto riguarda Charlie, invece, continuo a sostenere la mia opinione riguardo al fatto che il suo personaggio (insieme a quello di Monroe, ma lui partiva avvantaggiato) è stato quello che ha avuto il miglior sviluppo dalla prima stagione. Guardando il primo episodio e guardando quest’ultimo, vediamo all’esterno la stessa persona, ma la ragazza dei primi episodi è diventata ora una donna, decisa a fare quel che si rende necessario per raggiungere il proprio scopo, anche se questo significa uccidere delle persone. La Charlie della scorsa stagione non lo avrebbe mai fatto. Ora invece si ritrova ad essere nominata leader della squadra di soldati che il trio è finalmente riuscito a reclutare. Sarà interessante vederla all’opera e al comando, e sono curiosa di vedere l’interazione tra lei e Monroe, dato che sono convinta che lui ritenesse questo arruolamento un passaggio chiave nel suo obiettivo finale di ristabilire la Repubblica di Monroe.

Girando invece pagina, l’altro blocco importante dell’episodio è quello che ha riguardato (ancora una volta) Aaron. Comincio con il dire che le storyline tirate e ritirate per le lunghe mi danno molto sui nervi… ed è esattamente ciò che comincia a fare quella riguardante Aaron. La cosa era partita come interessante e suggestiva, anche se la Revolution che amo è quella che rimane comunque legata alla realtà, ma ora si sta esagerando secondo me. Non si è ancora capito quale sia lo scopo di queste nanotecnologie, perchè ce ne dovrebbe fregare qualcosa e a che cosa vogliono arrivare. Insomma, stiamo sopportando questa processione per un qualche motivo o meno? Non pretendo che svelino tutto subito, anzi, ma almeno un indizio di un qualcosa! Ormai sono settimane che vediamo Aaron alle prese con i nano che gli chiedono di non ucciderli e di salvarli… e non si capisce il perchè! Direi che sarebbe ora di rivelare almeno quello, no? Una cosa la salvo però: sarà curioso vedere Aaron nel mondo alternativo del 2014 quando ancora c’era corrente ed elettricità, e interessante sarà vedere il contrasto tra questo mondo e quello attuale post-black out.

 

Revolution – Happy Endings (S02E13) #Revolution

Puntata ricca di svolte ed avvenimenti quella di Revolution, e possiamo dire finalmente! Il motivo di questo è probabilmente il fatto che la serie ci saluta per un mese e ci da appuntamento al 26 Febbraio quando tornerà con il quattordicesimo episodio, ma noi non ci lamentiamo e prendiamo quel che arriva, vero?

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Il mio “finalmente” è dovuto al fatto che, se avete letto le mie precedenti recensioni, mi sono spesso lamentata dei pochi sviluppi e delle storyline di Neville e Aaron troppo staccate da quella principale. Beh, almeno una di queste due finalmente ha intrecciato il suo cammino con quella del gruppo, e da qui in avanti sarà uno spettacolo.

Vediamo quali sono stati questi avvenimenti, dunque.

Partiamo con il parlare di Tom, la cui storyline è stata quella più messa sotto accusa da parte mia. Il punto di svolta è arrivato con questo episodio: lo scorso si era chiuso con lui e Julia che venivano separati, e infatti lo ritroviamo denutrito, assetato ed affamato in prigione, prima di essere convocato dal Presidente in persona. Questi ha una missione per lui: uccidere Monroe. Sembra sia preoccupato che Bass possa riformare la Repubblica… mica scemo. Tornando in tema, da apprezzare il fatto che nonostante il Presidente utilizzi Julia per costringere Neville ad accettare il compito, l’uomo pone comunque una sua condizione, e cioè che anche il figlio, Jason, venga liberato. Bel modo di gestire un personaggio e di mantenercisi fedele in tutte le situazioni.

Oltre a questo, che già sarebbe stato un ottimo sviluppo, abbiamo anche però visto Neville localizzare Miles e presentarsi di fronte a lui, Rachel e Gene dicendo di avere un obiettivo comune: far fuori i Patrioti. Ovviamente quella di Neville è una copertura, ma quando Jason giura “sulla tomba di sua madre” che il padre sta dicendo la verità, Rachel e Miles sembrano per ora bere la frottola. La tomba della madre, ovviamente, noi sappiamo non esistere. Mi chiedo quanto durerà questa “tregua” prima che Miles si accorga di qualcosa… ma non vedo l’ora che quel momento arrivi!

Il motivo forse principale per cui Miles decide di fidarsi è il fatto che per concludere qualcosa, al gruppo servono uomini, e come Bass aveva sottolineato in precedenza (prima di partire alla ricerca di uomini da arruolare) a loro servono killer, e non si può negare che Neville fa esattamente al loro caso.

Passando quindi a Bass, è partito per New Vegas insieme a Connor e Charlie, sostenendo che lì potranno trovare quel che cercano, e cioè un certo Douglas. Che poi si scopre essere unA certA Douglas, per sorpresa di tutti. Quando la donna accetta di aiutarli previo cospicuo pagamento, Monroe idea un piano che sembrerebbe perfetto, ma che manca di un dettaglio: gli uomini di New Vegas conoscono Monroe. E infatti lo tengono d’occhio e riescono a bloccare lui e Connor prima che escano entrambi dalla cittadina. Per la seconda volta di fila lasciamo il ragazzo con delle armi puntate addosso, che ci prenda gusto? Sembra che prenda gusto anche in qualche altra cosa durante la puntata, ma… come Charlie ha detto, lui è carino e lei era annoiata.

Andiamo invece ora ad Aaron, che con Priscilla ha deciso di recarsi alla città di Lubbock, quella indicata dalla nanotecnologia. Qui trovano Peter, la terza persona che con loro aveva lavorato al loro sviluppo, e come prevedibile, anche lui è in grado di comunicare con le tecnologie e di esprimere dei poteri attraverso esse. A differenza di Aaron e Priscilla, però, l’uomo non ha problemi con loro, anzi, le utilizza per curare le persone facendosi passare per uno stregone, e quando viene affrontato dal vecchio amico Aaron riguardo alla poca trasparenza, Peter risponde che non fa nulla di strano, e che le nanotecnologie sono come Dio. Lui le prega, chiede qualcosa e loro danno. Risultato: Aaron e Priscilla finiscono per essere imprigionati da Peter, così che non possano diffondere voci scomodeò

Come dicevo, puntata ricchissima questa, e che scopre molte delle carte in tavola che erano rimaste coperte. Appuntamento al 26 Febbraio dunque, e godetevi le Olimpiadi di Sochi, sperando siano più gaie che mai!

Revolution – Captain Trips (S02E12) #Revolution

Bentrovati cari lettori, e seguendo la filosofia del “meglio tardi che mai”, ecco a voi la recensione dell’ultimo episodio di Revolution andato in onda, intitolato “Captain Trips”.

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Puntata abbastanza tranquilla quella di mercoledì, senza sviluppi clamorosi nella trama generale ma con alcuni passettini in avanti per quanto riguarda ciascuna delle tre sotto-storie che ci stanno accompagnando ormai da un bel po’ in questa seconda stagione. Inizio anche a pensare che riguarderanno TUTTA la seconda stagione, e se da una parte possono essere interessanti perchè offrono la possibilità di vedere tutti i personaggi, dall’altra bisogna ammettere che la Revolution di cui ci siamo innamorati è tutta un’altra cosa. Per quanto mi riguarda, continuerò a sperare che si torni alle origini, sia per quanto riguarda lo scenario che per la storyline.

Nell’episodio abbiamo visto ancora una volta tutti i personaggi partecipare in un modo o nell’altro allo svolgimento delle scene. Per quanto riguarda Julia e Neville, che rimangono ancora la parte “debole” della stagione perchè troppo separati dagli altri, i due si sono concentrati sul cercare di capire cosa è stato del figlio Jason, fatto prigioniero dopo che la sua intrusione nell’ufficio del Capo è stata scoperta. Capo che risulta essere anche il marito attuale di Julia, e proprio con alcuni stratagemmi la donna riesce a scoprire che il ragazzo non è ancora stato ucciso e che effettivamente è tenuto prigioniero. Tom si reca quindi sul posto dove i due credono sia imprigionato, ma ad attenderlo trova Julia… con una pistola puntata alla testa dal marito. Ed effettivamente, come l’uomo fa notare ad entrambi, è davvero da stupidi pensare che non la stesse tenendo sotto controllo, tenendo conto dei suoi spostamenti e delle persone con cui parlava, tra cui figurava spesso Neville. L’ultima scena che riguarda i due ce li fa vedere mentre vengono trascinati via, con il marito di Julia che giura loro che “non si rivedranno mai più”.

Passando invece ad Aaron, la cui storyline sta purtroppo somigliando sempre di più a quella di Neville in quanto a distaccamento dalla realtà, l’unico sviluppo degno di nota è quello della comparsa della nanotecnologia, questa volta rappresentata proprio da Cynthia, la sua ex fidanzata. La tecnologia intima all’uomo di spostarsi in una cittadina del Texas, dove lui e Priscilla potranno scoprire di più e affrontare il problema. Se non lo farà, sia lui che Priscilla saranno in pericolo. E proprio quando Aaron riferisce il tutto all’ex moglie e questa si rifiuta di andare con lui, la donna per poco non viene travolta da un albero che cade improvvisamente. E credo che a questo punto l’avvertimento sia più che chiaro, non penso che Priscilla avrà ulteriori dubbi sul da farsi.

Arriviamo ora alla parte più interessante, quella cioè riguardante il resto del gruppo. Viene messa temporaneamente da parte l’intenzione di Monroe di ricreare la Repubblica con il figlio Connor, e il motivo di ciò è che i quattro fanno ritorno al rifugio in cui dovrebbero trovare Gene, Charlie e Aaron… ovviamente non trovando nessuno, considerato il livello di stupidità dei due uomini, a cui nemmeno Charlie poteva porre rimedio. Mentre di Aaron non si hanno notizie, riescono ad individuare Charlie e Gene, e perfino ad intrufolarsi nel campo dei Patrioti grazie ad uno stratagemma. Una volta dentro, Rachel scopre che è in corso un’epidemia e, con il permesso di un’ufficiale di cui avevano già fatto conoscenza, rimane ad aiutare il padre. Ben presto scoprono però che quella in corso non è una semplice epidemia: non si sta infatti diffondendo come dovrebbe. Grazie ad alcune analisi, Rachel capisce che è un’epidemia indotta e creata con fattori chimici, e che quindi ha uno scopo ben preciso: liberare e “purificare” la città dalle persone non volute. A questa lista si aggiunge ben presto anche Gene, che contrae il tifo.

Il piano dei nostri per salvarlo consiste nell’imprigionare l’ufficiale, e di fronte ad un suo eventuale rifiuto (che puntualmente arriva), iniettargli il virus del tifo nel sangue e poi costringerlo a rivelare il luogo dove tiene nascosto l’antidoto per salvarsi la vita. L’uomo accetta poi di portare qualcuno sul luogo, e il prescelto è Connor, dato che è l’unico che i Patrioti non conoscono. Il ragazzo porta parzialmente a termine il compito, ma quando si trova nel capanno con gli antidoti, gli uomini dell’esercito (o presunto tale) fanno irruzione all’interno, costringendolo a far saltare la sua copertura ed a puntare la sua pistola contro l’ufficiale.

Qui si chiude l’episodio… che ne sarà di Connor? Sicuramente non morirà, non così presto almeno, ma Miles e Monroe lo avranno seguito per dargli una qualche sorta di copertura o assistenza o il ragazzo si troverà prigioniero dei Patrioti? Beh, non ci resta che attendere mercoledì…