Supernatural – Bloodlines (S9E20) #Bloodlines (S1E00)

Direi che non è assolutamente una novità il mio scetticismo verso gli spin off.. Eppure questa ‘puntata zero’ di Bloodlines non sembra affatto male! Anzi, direi che mi ha assolutamente convinta.
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Diciamo che era rimasto ben poco da svelare, a parte le effettive dinamiche probabilmente. Ritengo, come già detto altre volte, che l’unica scelta sbagliata sia stata quella di proporre questo crossover in un punto della stagione così avanzato.. Grazie al cielo hanno cambiato il titolo: Tribes non mi piaceva affatto, Bloodlines è molto più ‘in linea’ con lo stile di Supernatural e di questo nascente spin off. Intanto, il nuovo ‘pargolo’ di casa CW porta già ottimi risultati: il network registra infatti i dati migliori degli ultimi otto martedì, e non è cosa di poco conto.

Il compito di questo episodio non era dei più semplici: introdurre uno spin off su personaggi che già si conoscono (come fu in precedenza con Angel, spin off di Buffy the Vampire Slayer, o con The Originals, spin off di The Vampire Diaries) è una cosa, ma se i protagonisti della serie da cui questo spin off prende vita hanno solo il compito di fare da ‘introduttori’ allora la storia cambia, eccome se cambia! Perché questa serie non tratterà la storia di uno o più personaggi già noti ai più, proprio per niente.. Cast nuovo, location nuova, storie completamente nuove. E’ stato come se questo episodio, che ufficialmente era il 9×20 di Supernatural, fosse stato decontestualizzato e ai fratelli Winchester fosse stato assegnato il ruolo di special guests. Volendo quindi rimanere ancorati alla serie in sé e per sé è difficile esprimere una valutazione dell’episodio, anche se penso che sia uno dei più sensati della stagione (non ai livelli di Meta Fiction tanto per intenderci, ma comunque sensato).

Il cast è giovane e frizzante, seppure nessuno sia un ‘verginello’: Nathaniel Buzolic (aka David Lassiter, che tra un mesetto sarà a Roma) arriva da esperienze importanti come il set di The Vampire Diaries ove interpretava il ‘giovane’ e scapestrato Kol Mikaelson; Lucien Laviscount (aka Ennis Ross) è già un volto noto principalmente in ambito musicale; Danielle Savre (aka Margo Lassiter) è apparsa in moltissime serie TV tra cui Heroes; Sean Faris (Julian Duval) non sto a farvi l’elenco di film e serie TV a cui ha preso parte ma cito rispettivamente Never Back Down (che gli è valso anche l’MTV Awards per la miglior scena di combattimento con Cam Gigandet) e The Vampire Diaries; Melissa Roxburgh (Violet Duval) l’abbiamo vista in Arrow e The Tomorrow People, oltre che nello stesso Supernatural; Stephen Martines (Freddie Costa) si è affermato principalmente sul piccolo schermo in The Closer e General Hospital; Bryce Johnson (Sal Lassiter) è apparso in moltissime serie TV e ha prestato la sua voce per videogames come Call of Duty 2 e Justice League Heroes.

Dunque, abbiamo Chicago guidata e contesa da cinque clan di creature soprannaturali (Il Padrino con le zanne, per dirla alla Dean), e un ragazzo apparentemente normale che ci finisce in mezzo nel peggiore dei modi. Il plot quindi promette bene, anzi molto bene, perché anche solo in questo primo episodio ha mostrato dinamiche interessanti non solo nella lotta tra famiglie, ma anche nelle lotte interne alle famiglie stesse. Il fattore chiave è comunque il povero Ennis, che mostra fin da subito un gran potenziale sia come ragazzo che come potenziale cacciatore. Penso che lui e David potrebbero dare vita a dinamiche divertenti ed interessanti. Vogliamo già parlare di ‘Dennis’ (David+Ennis) come del nuovo Destiel? Not bad! David è un personaggio a dir poco geniale, splendido il suo scambio di battute con Dean: “And you come with me, Romeo” – “Sounds good, Buffy”. La regina incontrastata di questo episodio è ovviamente stata Margo.. Mi piace lei, sono sicura che la odierò sempre di più. Le sue interazioni con David mi ricordano molto Crowley e Naomi! Il rapporto tra David e Violet ha invece un qualcosa a metà tra lo shakespeariano e il manzoniano: c’è un po’ di Montecchi e Capuleti come c’è un po’ di Renzo e Lucia, ma gli scorci del loro rapporto sono stati trattati con una buona dose di maturità, e questo non è affatto male.

L’episodio in sé non è stato tecnicamente perfetto o visivamente unico, ma diciamo che questo pilot ha subito puntato il riflettore sul fatto che in tutti i mostri c’è comunque un’umanità, e in tutte le umanità c’è un ‘lato oscuro’ di mostruosità.