Bentoranti al secondo blocco di recap per Crisis, anche questa volta vedremo gli eventi di alcunepuntate e vedremo che il complotto in atto è molto ampio, e tutti hanno qualcosa da nascondere.
Il quarto episodio (We Were Supposed To Help Each Other), non porta a molti progressi nella trama, ma ci fornisce nuovi indizi sul complotto in atto. Se l’FBI rende tutti i genitori dei rapiti, oggetto di indagine, la conseguenza non può che essere una: sorveglianza totale, ogni tentativo di contatto o cooperazione coi rapitori porterà all’arresto.
Nonostante questa minaccia, la collaborazione persiste: una madre viene usata (facendola parlare con la televisione) come diversivo permettendo la fuga di altri due, a cui spetta una missione molto importante, ovvero recuperare il filmato dell’operazione Lennox.
Mentre a Washington succede tutto questo bordello, ai ragazzi viee data una missione da parte dei rapitori: impacchettare delle banconote, che devono essere in alcune buste (con del caffè dentro per non farle trovare dai cani) le quala a loro volta devono essere messe in delle scatole. Divisi un due gruppi, il gruppo che farà più scatole dormirà su dei letti, gli altri sul pavimento.
Uno dei ragazzi prova a lasciare un messaggio sulle banconote, ma viene scoperto: colpito al petto conl calcio del fucile, va in arresto cardiaco. Il ragazzo verrà soccorso e salvato, ma è ovvio che questa è stata una libertà presa dal carceriere che a Francis non piace per nulla, e dovrà pagarne le conseguenze. L’unica altra nota che riguarda i ragazzi rapiti è che Beth Ann e Kyle iniziano a legare.
Se alla Casa Bianca Megan chiede alla First Lady di darle accesso ai dossier dell’FBI sul caso, dicendo dobiamo prenderci cura dei nostri cari, è chiaro che qualcosa non quadra. Un atto contro il Presidente è ipotizzabile, ma è evidente che c’è motlo di più: e pare di capire che tante aziende abbiano fatto da copertura per le operazioni segrete in passato, come appunto l’operazione Lennox.
Quando le verranno consegnate le carte (che vengono subito scannerizzate), lei riconoscerà tra le persone all’esterno dell’ambasciata pakistana un suo ex dipendente, il quale fungeva da collegamente tra l’azienda e la CIA. E con cui andava a letto, ma questo evita di dirlo davanti al marito. Smise di lavorare per loro quando, secondo Megan, accadde qualcosa di terribile.
Torniamo alla missione alla sede della CIA, a Langley. Come potete immaginare, fare uscire qualcosa dalal sede della CIA non è facile. L’ingresso viene agevolato dal senatore Yarrow, la cui moglie ha fatto da diversivo facendo credere che fosse all’interno della scuola dove lFBI li aveva riuniti all’inizio, mentre in realtà era già partito in missione.
Yarrow consegna ai coniugi Wirth una chiave che permetterà di trasmettere il video dell’operazione Lennox ai rapitori. Per farlo, la chiavetta dove è contenuto dovrà però essere fuori dalla sede. Ai coniugi Wirth (lui è un deputato) viene data libertà di scelta su come gesitre la cosa, o meglio su chi dovrà indossare il finto giubbotto esplosivo che creerà il diversivo: alla fine è la moglie d indossarlo, così il marito potrà uscire sfruttando il fatto che gli occhi saranno puntati su di lei (e pure i fucili).
A Langley (nonostante i tentativi di depistaggio dei rapitori) arrivano anche Susie e Finley, ma la situazione precipita. Finley capisce che il giubbotto è un falso e che il marito sta facendo uscire qualcosa da lì. Lo raggiungono, ma lo stesso fanno due agenti della CIA armati i quali non si fanno problemi a sparare, uccidendolo. Il telefono usato per la trasmissione cade a terra ed esplode la tensione tra gli agenti.
Quelli della CIA non vogliono che Susie e Finley vedano il video o raccolgano il telfono, gli altri insistono per farlo visto che è ogfgetto di indagine. Finley riuscirà tuttavia a vedere qualche fotogramma raccogliendolo dopo la sparatoria, e confida alla collega che sembrava stessero sparando a dei civili.
La trasmissione del video è stata completata e come promesso, i figli dei Wirth e del senatore Yarrow vengono liberati e fatti trovare in un vicolo (localizzato grazie lalle coordinate lasciare dai rapitori ai genitori). Assieme a loro, un messaggio dei rapitori, letto da Amber dove la colpa della morte di Wirth viene addossata alla CIA per la loro intromissione.
Tornati in sede, Susie e Finley si incontrano con il direttore dell’FBI a cui Finley dice che uno degli uomini che hanno portato fuori dall’ambasciata era presente nel video e viene presa la decisione che di questo non ne parleranno con nessuno, la cosa resta tra loro tre e basta: se la CIA è coinvolta è possibile che le carriere vengano rovinate ed altra gente muoia.
Nel quinto episodio, (Designated Allies) la situazione si com,plica tra i ragazzi rapiti. Non solo una delle guardia continua ad a prendere di mira Amber, ma iniziano gli stessi ragazzi ad avere problemi tra di loro, problemi c he vengono aumentanti dallo spaccio di droghe (o meglio, dei medicinali usati come droghe). Insomma, la situazione in quella casa è una polveriera a dir poco.
Nel frattempo inizia la solita lite tra CIA ed FBI, questa volta per interrogare i militari. Finley e Susie si muovono per primi e riescono a parlarci, scoprendo che la missione dei militari preveancora altri morti. Farli parlare risulta praticamente impossibile poiché le uniche cose che dicono quando viene chiesto loro della missione nello specifico, sono nome, grado e matricola, come fossero prigionieri di guerra.
A loro insaputa quello che sta seguendo i pazienti non è per un medico, ma Jonas, l’ex amante della sorella di Dunn, inviato lì per agevolare il recupero dei soldiati daparte della CIA: insomma un bel casino, se consideriamo che pure i rapitori li vogliono…
L’FBI riesce a farli uscire con un falso allarme di contagio che lascia fuori la CIA dall’ospedale permettendo così la fuga dal retro a bordo di un ambulanza. Le cose però non vanno come previsto, ed il veicolo, una volta fermatosi per far perdere le tracce, viene preso dall’agenzia rivale: Dunn e Finely vengono storditi con un potente tranquillante. Finley riesce un un memoento di lucidità a strappare il badge al finto medico e così hanno una sua foto per rintracciarlo.
Francis, in tutto questo caos, ha compiuto la furbata. Con la solita voce modificata, ha contatta la moglie dandole il compito di chiamare Widener e di avvelenarlo. Ovviamente era una diversivo, poiché il direttore della CIA la sgama subito (e tra l’altro non era neanche un veleno letale quello che le era stato fornito) e così non beve il the offertogli. Il vero motivo della sua presenza in casa è che in questo modo tramite il WI FI, possono hackerare il suo cellulare ed avere accesso ad una marea di dati ed informazioni utili a loro, purchè lui resti abbastanza a lungo nei paraggi. Con quei dati, Francis farà cambiare il percorso all’ambulanza per prendere i soldati reduci dall’operazione Lennox.
Non c’è pericolo che gli uomini della scorta scoprano gli apperecchi tecnolofici perchè è stato proprio Francis ad addestrarli e quindi ne conosce le falle. Il fatto che la moglie si acrifichi gettandosi tra le braccia di quello che era il capo di suo marito poi agevola il compito. Ed ovviamente lui osserva tutto dalle telecamere installate in casa…
Dopo un duro faccia a faccia tra Susie e Meg,quest’ultima le forisce un imoprtante indizio sul finto medico: ha rinttracciato la moglie di Jonas: lFBI si reca all’abiatazione ted inizia a perquisire: da una scatola salta fuori una foto che getta una nuova luce alle indagini, portandoli a dubitare del ruolo di Francis come rapito. La foto lo ritrae infatti con Jona ed i due soldati, e sul reto c’è scritto che quelli saranno i due uomini che uccideranno degli innocenti a Washington: le stesse parole riferite dal soldato interrogato in ospedale.
Nel sesto episodio (Here He Comes), sono passati ormai cinque giorni dal rapimento.
Kyle Devore, il figlio del presidente, pensa ad un’azione per attirare l’attenzione dall’esterno e rivela il suo piano a Beth Ann confidando nel suo silenzio: provocherà un incendio e romperà una finestra per attira così col fumo l’attenzione. Beth Ann cerca di dissuaderlo dicendo che rischia molto ma senza successo: si confida così con il padre che le dice di provare a capire Kyle e di aiutarlo a fare la cosa giusta. La ragazza saboterà così il piano, ma Kyle troverà ugualmente il modo di mettere in atto il piano con l’aiuto anche di altri ragazzi cehe alimenteranno il le fiamme. Tutto questo mentre Francis osserva dalla sua postazione e commenta che il ragazzo ha fegato ed è intelligente: il piano era buono, ma avrebeb dovuto accendere tre focolai per avere la meglio su di loro. Più tardi gli proporrà un accordo per un piano di attacco verso i rapitori: Francis è un doppiogiochista come pochi.
Scopriamo anche come Meg e la sua compagnia sono legate al rapimento, al progetto Lennox ed in cosa consiste davvero questo.
Il progetto è una droga che priva delle emozioni chi la assume: possono uccidere chiunque senza provare rimorsi od empatia e la droga è stata proddotta grazie alla compagnia di Megan. A dirglielo è il direttore della CIA Widener in persona a cui Meg consegnerà il suo ex amante (che vuole sistemare le cose) in cambio di un’informazione che è certa il direttore abbia: l’identità del rapitore. Quanto scopre che dietro a tutto questo c’è Francis, resta di stucco visto che lui stesso è un genitore della Ballard e non lo giudica in grado di mettere in atto un’azione del genere.
Veniamo ora alla parte sostaziosa della puntata, quella che coinvolge Dunn & Finley. Avendo in mano il materiale compromettente trovato a casa di Jonas, decidono di attirare i rapitori in un trappola, visto che sono certi del fatto che i rapitori spiano gli incontri giornalieri con i genitori alla Ballard. Il piano sembra funzionare: parlando con Finley, Susie dice di avere a casa sua la documentazione e che non l’ha ancora consegnata alla CIA. Francis, contatato uno dei suo sgherri, Koz, il cui fratello è stato ucciso da Marcus dicendogli di recuperare i documenti e se gli capita l’occasione potrà vendicare il fratello.
Koz entracosì nell’abitazione di Susie e fotografa i documenti inviandoli immeditamente alla base che all’interno di una cartella clinica trova criptata una mappa ed iniziano a decodificarla. Mentre Koz se ne va, Dunn e Finley osservono da lontano e decidono di pedinarlo, convinti che li porterà alla casa dei rapitori: il piano funziona, ma solo in parte.
Koz si ferma ad un’area di servizio per fare benzina, fatto questo che insospettisce i due agenti che si trovono in una situazione molto scomoda. Considerando molto trano il fatto che si fermi per fare benzina (un rapitore non si fermerebbe mai, correrebbe il rischio di essere catturato), devono decidere se seguire Koz una volta ripartito o ispezionare il benzinaio: a complicare la cosa, il fatto che non possono chiamare i rinforzi visto che le comunicazioni sono bloccate.
Optano per l’ispezione confidando nel fatto che la macchina verrà seguita tramite la cimice che Finley ha piazzato mentre Koz era in casa di Susie. I due agenti entrano nella stazione di servizio trovandola vuota, di fatto era solo una messinscena. Si dirigoono verso la zona officina dove trovano solo una macchina grigia simile a quella di Koz riparata in fretta ma nient’altro.
Tornati alla loro macchina, Dunn e Finley vengono avvisati che sono giunti alla casa, ma poco dopo si scopre la verità: le forze speciali che hanno fatro irruzione sono state prese ingiro, quelli che credevano essere i ragazzi, erano dei manichini tranne uno ed a portarli lì non è stato Koz, ma il padre dell’unico ragazzo che era lì. Un altro genitroe in missione quindi.
Avvisati dello sviluppo, i due agenti vedono uscire dalla stazione di servizio la macchina che aveano esaminato: Koz si era nascosto in un tombino ed è ora diretto alla location indicata nella mappa di cui prima.
Il posto è un magazzino (avete presente Affari Al Buio? Ecco…) al cui interno Jonas ha raccolto una serie di articoli su degli omicidi compiuti negli ultimi tempi ai danni di giornalisti, giudici e vari obiettivi. Koz fotografa tutto e dalla Base Francis commenta dicendo che quello è il sangue che Widener sta attribuiendo a lui: il progetto Lennox doveva servire per proteggere gli Stati Uniti operando all’estero contro minacce terroristiche, la CIA invece lo sta usando per crearsi un esercito privato.
Al magazzino, arrivano anche i due federali e Koz attira Finley sul tetto dell’edificio per la sua vendetta e gliele suona per bene. Finley è pronto a sparargli anche ma Koz gioca il jolly: c’è uno dei ragazzi nel bagagliaio di una macchian in un parcheggio. Se Finely lo uccide, morirà anche lui; se lo lascia andare gli manderà un messaggio con le coordinate: l’agente lo lascio andare dicendo a poi a Susie che l’ha perso ma ne è valsa la pensa, visto che hanno salvato un ragazzo.
Nel frattempo i due agenti scoprono il magazzino di Jonas trovando gli articoli sugli omicidi e li collegano ai soldati grazie ai discorsi fatti da loro ed al video visto. Quella sera Finley e Dunn parlano della situazione e cercano di fare il punto della situazione e si chiedono cosa stiano facendo i rapitori. Finley ha così l’idea di chiederlo direttamente e d i due si recano alla Ballard e contattano così i rapitori dicendo che hanno scoperto la squadra di assassini e che lo sanno anche loro. In quel momento, il telefono di Dunn squilla…
Il settimo episodio (Homecoming) riparte proprio da questa telefonata in arrivo. Francis concede 30 secodni agli agenti per parlare della squadra di assalto ma tutto quello che loro dicono sono informazioni già in suo possesso. Tranne l’ultima: Station Orange CO239GH. Francis vuole sapere dove abbiano sentito il codice (“Quale volta?” è la risposta di Finley). La prima volta, e Francis lo sa già, è stata all’ambasciata pakistana, ma la seconda lo coglio di sopresa: 38 ore prima, in un palazzo al 227 di H Street. Ed ora gli agenti hanno una collaborazioen con Francis e la cosa non promette nulla di buono: tempo 4 ore ed assegnerà loro una missione. Se la portano a termine, libererà un ostaggio, altrimenti, ne uccideranno uno.
I ragazzi vengono puniti per l’azione incendiaria del giorno prima: tirati giù dal letto alle 6 di mattino veiene fatto loro leggere un messaggi in cui è sottolineata l’incapacità dei loro genitori a trovarli nonostante occupino incarichi importanti. La punizione, per decisione di Francis durerà fino a quando i ragazzi non crederanno davevro in quello che stanno leggendo. Nel frattempo, la Station Orange viene trovata grazie all’informazione data da Finley: il gruppo di rapitori hackera il sistema e vi ha accesso.
Koz va a “recuperare” i soldati con l’aiuto di altri complici fornendo la nuova destinazione per Hawkins, mentre l’altro (Thayers) andrà con Koz alla base da Gibson.
Alla sede dell’FBI ci tiene una riunione sugli omicidi sospetti scoperti nel magazzino. Widener chiede cosa centri la sua agenzia in tutto questo: a rispondergli ci pensa Finley indicando la morte di un attivista, quella che era ripresa nel video trafugato alla CIA. Da bravo figlio di buona donna, Widener cerca di sminuire Dunn e Finley sottolineando che dovrebbe tenere d’occhio i genitori, ma loro lo tranquillizzano dicendo che sono osservati e sotto protezione
L’hackeraggio alla Station Orange e la relatica decriptazione porta alla missione che verrà assegnata a Dunn e Finley, ancora impegnati nella riunione (dove Widener continua a rifiutare di collaborare e di mostrare il video): tre ore di tempo per prelevare un uomo ad un indirizzo di Anacostia e portarlo in parcheggio. Quello che gli accadrà dopo non è dato saperlo.
Usciti dalla sede, i due agenti si imbattono nel padre biologico di Amber (che aveva ricattato con sms anonimi Susie nella puntata precedente: Finley era riuscito a scoprirne il mittente): da buon padre chiede soldi per sparire, e questa volta saranno tanti da dover chiedere aiuto a Meg.
Alla casa un lettore MP3 abbandonato porta i ragazzi a far festa. La musica risuona tramite le casse, una delle guardie è pronta ad alzare le mani ma Francis interviene dicendo di dar loro 30 minuti di relax e di mandare qualcuno alla porta di servizio: Koz è tornato.
Finley sfrutta le sue amicizie per la missione e fa evacuare l’intero isolato dell’abitazione dove si trova l’obiettivo. Far uscire di casa gli agenti della CIA si rivela problematico, visto che quello che si presenta come il capofamiglia, Thomas Jefferson Smith (Fred Dryer), non si fa problemi a minacciare Dunn e Finley, con questo che gli tiene testa senza troppi problemi (non che Susie non dimostri di avere le palle eh!). La tensione la si taglia con un machete, ma ecco che scatta il piano b: arrivano i rinforzi della polizia per l’evacuazione, e così i tre della CIA escono di casa.
Mentre alla casa la festa continua (e Beth Ann balla col figlio del presidente), Thayers viene portato all’interno della base ed a Washington Jonas viene prelevato da Dunn e Finley: è lui che si nascondeva nei documenti della Station Orange sotto il nome “Il Chimico”.
Il piano di Gibson va a donne di facili costumi quando i dati del giorno dalla Stazione orange vengono decriptati: la missione dei soldati è il recupero ostaggi ed alla casa si scatena l’inferno, Widener vuole Francis morto.
Widener viene informato dell’azione da parte dei federali mentre è ancora alla sede dell’FBI, intanto Jonas rivela che pensava di lavorare per la CIA mentre in realtà lavorava per Widener ad un’operazione non autorizzata dell’agenzia e Finley nota che sono pedinati, ovviamente dagli uomini di Widener.
Thayers scova Kyle e Beth Ann ma si ansconta all’arrivo di una della guardie per ucciderla: una volta andatose, Kyle raccoglie la pistola lasciata dalla guardia. Ed ora, cambiano le carte in tavola.
Non potendo seminare gli inseguitori, Finley inchioda con la macchina, scende e spara al motore della macchina nemica.
Thayers ha finito i proiettili ma quello che non sanno gli uomini di Gibson è che ha un colettlo ed ovviamente con la droga che a preso non avrà remore ad usarlo. Neanche Koz si fa problemi a sparare e lo ferma, ponendo fine alla sparatoria: tutti i ragazzi devono recarsi nell’atrio.
Hurst prende in ostaggio Francis e lo porta nell’atrio dove fa chiamare Kyle, che non esita a sparargli. Gibson tenta di farsi dare la pistola, ma l’arrivo delle guardia complica notevolmente la situazione. In seguito Koz e Gibson hanno un duro confronto su cosa fare ora che 1) il capro espiatorio (Hurst) è morto 2) molti di loro sono morti. Alla fine Gibson ha la meglio nella discussione mentre Kyle, Beth Ann e Ian, che si sono dati alla fuga dopo l’uccisione di Hurst, si chiudono in cantina, senza via di uscita.
Francis contatta Dunn e Finley (da un po’ arrivati al luogo stabilito) e chiede chi vogliono che sia liberato: la nipote od il protetto? Per il recupero di Jonas dovranno attendere un’altra telefonata. Finley alza la posta: non vuole un ostaggio, li vuole tutti vista l’importanza che ha Jonas.
Gibson riaggancia e poco dopo è TJS a chiamare Dunn: rivuole Jonas e per non far mancare nulla, la informa che sta andando dalla sorella ed una un cassonetto pronto per Megan…