#Crisis – Recap Quarta Parte (S01E11 – S01E13) #SeriesFinale

crisisInizia il rush finale con la puntata numero 11 (Best Laid Plans). Abbiamo visto che Finley è entrato all’interno della casa, e nel momento in cui lo fa, a condurre le trattative non è Gibson ma Koz in un tentativo di sviare le gli investigatori. Con l’occasione viene richiesto al presidente di  garantire l’immunità a tutte le persone coinvolte nel rapimento, inclusi i genitori ed i ragazzi colpevoli di reati o il figlio morirà. Scopriremo che si tratta di un bluff, ben studiato.

Anche questa volta abbiamo il genitori in missione, anzi questa volta si raddoppia. Il primo genitore è Buddy, ma come scopriremo suo figlio non è nella casa, suo figlio è Hawkins, uno dei militari che hanno aderito al programma e che è stato recuperato nell’ambasciata ad inizio stagione. Il suo compito è semplice, deve fargli arrivare gli integratori necessari per stabilizzare il siero, integratori che sono stati prelevati dal sangue del ragazzo liberato nella puntata precedente.

Per Hawkins scatterà in seguito una missione, ma prima di si lascerà alle spalle un cadavere, quello del padre che cercava di dissuaderlo dal fare del male alla gente. Quando grazie alle indagini di Dunn verrà trovato il laboratorio segreto in cui era tenuto, si scoprirà l’antidoto per salvare il ragazzo usato come mezzo di trasporto.

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 La seconda missione genitoriale è quella più succulenta, perchè vede entrrare in scena non solo Megan, ma pure Widener e Gibson. Potrebbe essere lo scontro finale ed invece le cose andranno un po’ diversamente. Widener è sotto inchiesta da parte del senato (non è una cosa leggera eh…anzi…) per l’uso del medicianle e la creazione di una kill squad operativa sul territorio americano. Per chi non lo spaesse o lo avesse diemticato, la CIA non può (potrebbe?) agire all’interno del Paese poichè è di pertinenza dell’ FBI.

Dopo essersi consultata con i propri avvocati, Megan decide di appellarsi al quinto emendamento (facoltà di non rispondere per non autocincriminarsi)  in modo da non creare casini a Widener ma sopratutto per non andare nella merda lei, visto che è stato tramite la sua impresa che  è stato realizzato il siero incriminato. La strategia difensiva cambia quando Gibson le telefona e le ordina di raccontare la verità (tra l’altro in diretta nazionale) in cambio della liberazione della figlia. Per convincerla a farlo c’è anche un aiutino: Hawkins, che lei presenta come un consulente agli avvocati, che le consegna un’auricolare tramite la quale Gibson le dice cosa riferire alla commissione.

Una mossa che ovviamente spiazza tutti, ma che segna un punto a favore di Gibson in questa sua guaerra personale. Con Hawkins presente in aula, armato e vicino alla moglie, Widener si trova spalle al muro e deve ammettere l’esistenza della Kill Squad operativo sul terrotio nazionale e sotto il suo comando.

Suzie nel frattempo ha rintracaito Hawkins e ipotizzando che possa essere al Senato per attaccare Widener, vi si reca: allertato da Megan però Gibson usa i suoi trucchetti per farla rallentare permettendo così la confessione delle colpe di Widener & Co.

Una volta entrata in aula, Dunn provvede all’arresto di Hawkins, il quale si arrende senza porre opposizione e più tardi Megan e Suzie ricevono la telefonata da parte di Amber che è tornata libera.

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All’interno della casa, Finley passa dei brutti quarti d’ora con le guardie che ovviamente non ci pensano due volte a picchiarlo e tenerlo improgionato, sventando anche i tentativi di fuga e di reazione che potrebbe avere.  Viene anche allestito una finta esecuzione del figlio del presidente degli USA, ma  le cose non vanno come Gibson aveva pianificato.

Il proiettite destinato al figlio del presidente, che sta per essere ucciso in collegamento video con la Casa Bianca, dovrebbe essere a salve, con Gibson che si sarebbe messo in mezzo a fare da scudo per salvarlo e diventare un eror… ma Koz ha cambiato i piani ed il proiettile è vero. Ora Gibson (in condizioni serie e soccorso da Finley) è stato tradito ed il gioco è cambiato.

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Ed arriviamo così al finale della serie (composto dagl episodi This Wasn’t Supposed To Happen e World’s Best Dad), finale che avrebbe fatto bestemmiare anche l’uomo più religioso al mondo.

Mentre Marcus cura le ferite di Gibson, Koz ed il resto della banda scappa voltando così le spalle al loro ex capo e facendolo si portano appresso una persona: la figlia Beth Ann. Tutti gli altri ragazzi vengono liberati e tornano a casa, e questo vuol dire che adesso è Gibson alla mercè dei cattivi e dovrà essere lui ad obbedire se vuole rivedere la figlia. Prima però che tutti possano uscire, bisogna spegnere l’incendio appiccato come diversivo, ma soprattuto disarmare i sensori che farebbero esplodere la casa: Marcus ci prova ma non ci riesce: improvvisamente l’FBI ha l’illuminazione che forse c’era qualcuno al centro di controllo che era in contatto coi rapitori e passavo loro le informazioni e risalgono così alla Dutton che mossa a pietà, rivela i codici di disarmo permettendo il lieto (o quasi) fine.

Gibson viene accolto come un eroe da tutti  ed il fatto che la figlia sia stata rapita, gli porta ulteriore appoggio lo riavvicina alla moglie e viene organizzata una veglia per pregare per il ritorno a casa i Beth Ann (‘ste cose non le ho mai capite e sopportate…NdR). Come detto però ora Gibson è ricattato e la sua missione è semplice (e duplice): deve rivelare la verità al mondo…ed la First Lady degli Stati Uniti, per la cui presenza alla veglia ha insistito chiedendo a Kyle di convincere i genitori a partecipare oltre che a spingere per l’organizzazione della cosa.

L’omicidio ha luogo, ed è fatto in maniera subdola: prima di usicre di casa, Gibson ha spalmato un isolante sui polpastrelli e poi un seconda sostanza sostanza. Quando viene rpeso dall’FBI, il danno è stato fatto, poichè ha trasmesso la sostanza alla moglie del Presidente dandole  ma mano q uando i coniugi escono e sono in limousine, lei ha un ictus e muore in ospedale.

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Gibson viene arrestato alla cerimonia e portato via anche se sostanzialmente non hanno molto per trattenerlo. Intanto dal garage di Gibson, grazie ad un computer da lui programmato con una serie di SMS da inviare tramite un cellulare non rintracciabile, viene messa in atto una nuova missione che vede coinvolti Ian e Amber (convinti di fare tutto per il ritorno a casa di Beth Ann) che li porterà ad un negozio dove Gibson si era rifornito per le maschere dei militari.

Vengono rintracciati dall’FBI, anzi da Marcus e Dunn, scoprendo poco dopo il titolare del negozione aveva ricevuto un SMS con l’ordine di uccidere Ian e trattenere Amber. Nel frattempo Gibson viene trasferito e riesce ad avere la meglio sulle guardie per poi chiamare chi ha rapito davvero la figlia, usando Koz e Dutton come meri esecutori per poi ucciderli: la colpevole è Meg.

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Va quindi in scena lo scontro finale tra Gibson e Megan. Con un po’ di ritardo, sul posto arrivano pure Marcus e Suzie (che ricordando un discorso avuto con lei capisce dove si trova la sorella) trovando Meg a terrra ferita dopo un primo scontro con Gibson, il quale all’interno si trova faccia a faccia con la figlia. Lieto fine? Manco per idea visto che lei ora ha scoperto che tutto quello che successo è stato orchestrato dal padre grazie ai piani lasciati in camera da Megan.

Finley e Dunn entrano nella stanza e Gibson cosa fa? Punta la pistola alla testa della figlia mentre Marcus le dice anche che il padre ha ucciso Jin Lao. Sfruttando uno spiraglio, Marcu spara a Gibson colpendolo alla spalla, liberando così lei ed arrestando lui, che ora pagherà per quanto fatto. Quanto a Megan, la sorella le dice che sarà gfiudicata per il rapimento di Beth Ann e per aver fatto uccidere Koz e Dutton, ma a Meg non importa visto che è servito ad arrestare Gibson, il quale ha fatto tutto sto casino per cosa? Per tornare ad avere una famiglia unita e felice.

L’ultima scena mostra il compute nel garage di Gibson riprendere a mandare messaggi…

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…E così è finita la serie, sulle note di Words As Weapons di Birdy.

Giudizio

Cosa si può dire su Crisis (che presto passerà su Sky)? Beh è stata una seriecon un potenziale discreto, gestita alla meno peggio (e meno male che a metà delle riprese avevano messo mano alla sceneggiatura perchè non andava come volevano…), senza infamia e senza lode pur con uno sviluppo dei personaggi praticamente nullo.

Per quanto riguarda il finale è stato senza senso oltre che stupido, perchè lo avevamo capito che era Gibson voleva riunire la famiglia (già dalla prima puntata) e rimarcarlo nel finale…beh fa cadere la palle. Un finale di serie che tra l’altro è stato come il secondo e terzo film di Matrix: di due capitoli, se ne poteva fare uno. Soprattutto una finale a cui potevano togliere l’ultima scena, utile come un secondo buco del culo.

Da vedere? Così a tempo perso sì.

Qualcosa di positivo? Stevie Lynn Jones e Haston Sage. Ma questo esula dalla serie, eh…

#Crisis – Recap Terza Parte (S01E08 – S01E10)

crisisTerzo blocco riassuntivo di Crisis, che sappiamo giù si concluderà con questa stagione e non lo vedremo più: non che ci sperassi, la storia era abbastanza limitante come proseguimento.

L’ottavo episodio (How Far Would You Go) non ha portato a molto novità, diciamo pure che è stato un filler in tutto e per tutto.

Siamo arrivati allo scontro tra la CIA ed il gruppo di rapitori e l’FBI è presa nel mezzo. Dunn viene infomrata che la sorella è stata rapita dagli uomini di Widener e per liberarla lei e Marcus devono fare solo una cosa: consegnare loro Jonas, l’uomo che li può incastrare.

Dall’altro lato dello scontro, Gibson ordina ad un genitore una missione molto particolare: rintracciare gli agenti dell’FBI e prelevare Jonas. Ciò che rende molto pericolosa per tutti la situazione è che il genitore è che Jacob Vries (Arnold Vosloo) non è una persona qualunque, ma il proprietario di un gruppo di militari privati, non estraneoo alle collaborazione con vari governi. E diciamo pure che solitamente questi militari non sono proprio dei santi, anzi (pensate allo scandolo della Blackwater).

Dunn accetta di conseganre Jonas, ma dovendosi presentare senza agenti FBI alla consegna (dove avrebbero liberato la sorella in cambio) decide di tentare il colpo gobbo. Un uomo impersonerà Jona indossandone i vestiti mentre Marcus e Jonas entreranno di nascosto nella sede dell’FBI per la parte più importante del piano, ovvero scoprire dove siano i ragazzi rapiti, visto che Jonas ha informazioni utili sull’abitazione usata (si tratta in sostanza di una base militare nel Maryland come vedremo nel finale di puntata).

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Il piano non va esattamente come previsto, poiché il bluff della Dunn viene scoperto subito e viene rapita dagli uomini di Widener e sottoposta a tortura assieme alla sorella per convincerla a parlare e rivelare dove si trovi il collega con il loro obiettivo (nel frattempo sono partiti per raggiungere la struttura).

Inseguiti da paramilitari e CIA, i due riescono a farli scontrare tra di loro mettendosi in salvo, mentre le due sorelle riescono a liberarsi venendo alla fine soccorse dall’FBI. Finlay però ha perso Jonas nel frattempo: una volta usciti dall’edificio dello scontro, Vries lo raggiunge e rapisce l’uomo, consegnadolo così a Gibson. Ovviamente, Vries verrà poi arrestato per aver collaborato coi rapitori, ma farà comunque in tempo a riabbaracciare la figlia.

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Il nono episodio (You Do Not Know War) continua il ralletamneto delle indagini ad una settimana dal rapimento dei ragazzi.

Che le agenzie governative non amino collaborare tra di loro, la (tele)filmografia è piena, pensate ad  NCIS. Qui lo scontro è però molto più pesante rispetto agli standard a cui siamo abituati. CIA ed FBI o meglio i rispettivi capi, Widener e Olsen, se potessero si eliminerebbero subito. Il fatto che il presidente paghi visita ai Federali facendo poi chiamare Widener getta benzina sul fuoco.

Il gran capo infatti viene informato degli sviluppi, inclusa la questione del video del massacro, di cui però nega l’esistenza. Aggiungiamoci il fatto che Widener ha fatto rapire Megan, uccisio due agenti dell’FBI e torturato Dunn ed il quadro è completo. I due capi si scambieranno anche delle minacce, mentre la città è in pericolo (ci arrivo, tranquilli) con Olsen che senza troppi giri di parole dice a Widener che ora stanno lavorando assieme, finita l’emergenza gliela farà pagare.

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La città è in pericolo dicevo. Gibson ha capito che stanno per essere localizzati e stima di avere sei ore di tempo. Per questo decide di utilizzare un genitore facendo entrare in azione i cinesi. Tra i sequestrati c’è Jin Liao, figlio di un dipendente dell’ambasicatia cinese, quello che non sapevamo è che il genitore utile non è il padre come tutti pensavamo, bensì la madre, la quale è un agente dormiente dell’intelligence. La sua missione è di rallentare le ricerche per 12 ore permettendo così a Jonas di completare il lavoro che Gibson gli ha fidato (ovvero la droga del progetto Lennox). Come fare? Con un virus informatico che provoca un blackout in tutta Washington e che si diffonde lungo tutta la costa est: sull’emergenza vengono infatti indireizzate tutte le risorse umane necessarie, inclusi gli agenti che stanno cenrcando i rapitori.

Informato dell’attacco, il Presidente fa dare l’allarme Infocom 2, ovvero il pease è soto attacco infomartico e viene isolato dal resto del mondo. Gli agenti riconosco il virus (seppur modifciato) collegandolo ai cinesi e vengono messe in allerta le forze militari: siamo sull’orlo di una guerra e Widener non sembra particolarmente preoccupato. L’azione della signora Liao risveglia una cellula dormiente (convinta di agire per il governo cinese) aggravando ulteriormente la situazione.

Dunn e Finley, nel frattempo avevano avvisato il presidente che poteva essere non un atto del governo ciense, lazione di un genitore ricevendo l’ordine di scoprirlo velocemente. I due ci riescono ma non trovano la signora Liao. Informa Olsen con la possibile soluzione, ma non è una bella situazione. L’idea è di chiede ai servizi cinesi di collaborare e rivelare la propria rete di spie, dando in cambio qualcosa: la risorsa più preziosa degli americani in Cina. Widener si oppone visto che consegnare il segretario del presidente cinese vanificherebbe il lavoro di anni, ma non viene ascoltato.

La signora Liao viene trovata in quella che è una casa sicura dell’intelligence asiatico: è un chiesa (tralasciamo la questione religiosa in Cina, ok? NdR). Prelevata non senza fatica, non vuole collaborare pe salvare il figlio, ma Dunn e Finley la portano in un ospedale per mostrarle i danni che sta facendo il blackout e la  spia si convince a disattivare il virus.

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Cessato il blackout, Gibson è spiazzato visto che è terminato prima del previsto e così i suoi piani sembrano saltare. Per prima cosa chiede a Jonas a che punto sia con il suo lavoro e con due ore mancanti capisce di non avere abbastanza tempo perchè venga completato. La madre di Jin ha fallito e dovrà pagarne il prezzo.

Facciamo qualche passo indietro però, per vedere cosa è successo all’interno della casa. Ia, chiusosi in bagno nota che un pannello della staznza nascondo un passaggio segreto che porta direttamente alla cucina e medita cosa fare con questa informazione. Nel frattempo Gibson, nel tentativo di tenere tutto sottocontrollo, confida alla figlia (e poi Kyle) di un piano per scappare dalla casa. Quando poi il figlio del presidente informerà del piano Ian, scoprirà del passaggio che dal bagno va alla cucina, passaggio che potrebbero usare per la fuga. Beth Ann inform della cosa anche Jin il quale però nn vuole partecipare, fiducioso del fatto che verrà liberato e chiede di non rovinare le sue possibilità di tornare a casa.

Torniamo alla decisione di Gibson ora. Jin viene prelevato e portato alle cucine dove Gibson gli dice che i suoi genitori hanno fallito nella missione e gli punta la pistola contro dicendo che lo hanno obbligato a farlo: gli dice di voltarsi e gli spara. Alla scena assiste di nascosto Ian, che riconsoce Gibson notando la fasciatura alla mano. La domanda da posi ora è: Avrà sentito tuto, anche quando Jin ha detto a Gibson che non era un sogno quando lo aveva visto (dopo esser stato colpito da una guardia) collaborare con i cattivi.

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Dopo che il Presidente ha dovuto dar la notizia della morte di Hurst alla moglie (omettendo che è stato suo figlio Kyle), il capo si congratula con Finely e Dunn per il lavoro fatto, per poi rivolgersi a Widener dicendogli che la conversazione tra loro non è finita e non gli è piaciuto quanto ha sentito.

La puntata si conclude con la comunicazione della morte di Jin ai suoi genitori mentre alla sede dell’FBI arriva una notizia che spiazza i presenti. Il video dell’attacco che era stato stato rubato dalla CIA è ora su internet e in tutti i notiziari. Il telefono di Widener squilla, dall’altra parte c’è Gibson che gli promette di fargliela pagare.

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Arriviamo così al decimo episodio (Found), ultimo prima di una doppia pausa in vista del finale della serie (il 14 ed il 29 giugno, con una doppia puntata).

Dunn e Finley vengono chiamati dalal polizia presso una fottoria dove è stato rinvenuto il corpo di Jin Liao, su cui viene trovato anche un biglietto con scritto “Mia madre ha fallito”. Dunn non si da pace per aver provocato la morte del ragazzo, ma Finley le ricord che hanno comunque salvato molte vite. Alla casa intanto Jonas cerca di convincere Francis a scappare visto che stanno per essere trovati, ma la grande mente gli dice di tornare al lavoro in laboratorio e poi contatatta il padre di un ragazzo che vediamo seduto al bar a bere. Scopriamo che l’u9omo è stato a Leavenworth diversi anni e che farebbe di tutto per rivederlo…

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Nella casa intanto, Ian informa Beth Ann della morte di Jin dicendole che è stato il padre a premere il grilletto. Ian ha sentito tutto o quasi: riferisce alla ragazza infatti che il padre diceva che era costretto a farlo.

Alla sede dell’FBI Dunn fa il punto della situazione aggiornando  tutti sul ritrovamente di Jin e di come potrebbe evolversi (in peggio) la situazione con i rapitori. Proprio in quei momenti, viene intercettata una telefonata da un cellulare nella griglia che gli agenti stanno perlustrando. Olsen ordina a Finley e Dunn di segurie la pista e prendere tutto quello che serve loro per farlo.

La pista li porta al bar di cui sopra, ma c’è un problema perchè la clientela non è collaborativo ed il titolare ancora meno, visto che nega che il telefono del locale abba squillato ed i clienti sono pure armati: un breve stand off che si risolve con la posa a terra delle pistole e succcessiva perquisa, ma nessuno ha sentito squillare il telefono. Ah, dimenticavo… è un bar di sudisti (avete presente la bandiera confederata? Ecco, sono quelli… e non manca lo spiritosone che fa commenti razzisti (ma guarda, pure le croci celtiche ci sono alle pareti…), con il risultato che Dunn gliene suona. Scopreremo inseguito che sono gli Ariani Uniti, un gruppo antigovernativo di estrema destra (rivaleggeranno con i Nazisti dell’Illinois? NdR).

I militare che accopagnano gli agenti trovano in possesso del barista una lettera di addio da parte di Buddy e dell’esplosivo al palstico, o meglio parte di un mattoncino di questo. Il resto, ovviamente lo ha Buddy, che si trova poco fuori dal perimetro delle ricerche dell’ FBI.

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Francis vuole rntracciare hawkins l’unico dei suoi soldati ancora vivo e per il quale JOnas sta preparando la dose: per quasto chiede al medico dove potrebbe esser stato portato dalla CIA , ma non lo sa. QUello che sa però è ugualmente utile, visto che il persoanle che si occupa dei soldati è sempre lo stesso e muova da un rifugio all’altro. Fornisce il numero di telefono del suo ex assistente al Francis e in poco tempo lo ha localizzato tramite il GPS.

All’interno del rifugio vediamo Hawkins in preda ad una crisi di astinenza, mentre i telegiornali confermano la morte di Jin Liao mandando in onda pure la foto del cadavere (roba che neanche studio ap… no beh non è un telegiornale quindi come non detto… NdR) e Meg è impegnata a discutere con il proprio avvocato la grave situazione in cui si trova ora visto che il Senato ha deciso di indagare sulla CIA (per cui la sua società lavora), Widener ed il collegamento ai rapimenti.

Per sua fortuna l’avocato ha una serie di domande che “potrebbero” farle visto che il Senato è ansioso di sentirla e a cui l’avvocato suggerisce di rispondere invocato il quinto emendamento: una domanda però è molto pericolosa e riguarda l’identità dei veri  genitori di Amber, ufficialmente non nota, e se questa informazione è stata passata all’FBI.

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Il lavoro di Joans si completa giusto in tempo, proprio mentre sopra la casa iniziano a girare gli elicotteri. Jonas se la sta facendo addosso, mentre Francis mostra una calma assoluta o quasi, pure dicendo di essere terrorizzato…e si prepara ad iniettarsi l’integratore preparato da Clarenbach (che resta di sasso)

Buddy intanto ha lascaito il pickup (che era di Skip il proprietario del bar) e si trova un miglio all’interno del perimetro di ricerca dei Federali. mentre Olsen interroga Skip, senza ottenere molto, come è ovvio attendersi da un filonazista che si trova davvanti un uomo di colore che ha più potere di lui.

Le comunicazioni con gli elicotti ovviamente arrivano alla sede dei federali che hanno cos’ la conferma di aver trovato i ragazzi e fanno analizzare le voci raccolte dai militari quando si sono avvicinati alle finetra una prima volta, provocando l’ira dei sequestratori. Quand ad olsen fanno avere l’immagina vera del GPS dell’elicottero (immagine che era stata taroccata in origine per non far riconosce la zona) impartisce subito gli ordini: dovranno stabilire un centro di comando in uno degli hangar della base, dovranno preparaere un elicottore, portargli Finley e Dunn ed infine  metterlo in contatto con il Presidente. Nel frattempo, Francis non si inietta il preparato come aveva fatto intuire, ma lo inietta in un dei ragazzi, fatto prelevare dalle guardie (Jonas è sconvolto), Dunn e Finley arrivano alal base cos come il nostro amico Buddy.

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Al notiziario viene annunciata la localizzazione della covo dei rapitori (con relativo errore on sovrimpressione: hanno scritto “Kindnappers” al posto di “Kidnappers”) ed Meg riceve una telefonata da Widener nel corso della quale il capo della CIA non manca di fare qualche minaccia valeta alla sua ex collaboratrice. Alla base intanto viene dato il via alle trattative: Gibson non vuole che i militari si avvicinano (la casa è pronta per esplodere e lo confermano i soldati di vedetta) e vuole doroni ed elicottir fuori dallo spazio aereo.

Inoltre verrà fatto usicre un ragazzo che è malato e che ha bisogno di cure (indovinate chi è?) e mentre si dirigerà verso loro, le trappole eplosivie saranno disattivate, ma al primo accenno di interno..BOOM! Messo in quarantena, il malato si aggrava.

Al centro di controllo arriva Dutton, l’addetta alla comunicazione di Gibson, che sta quidni facendo il doppiogioco (ai danni dei federali) mentre dalla sede centrale hanno identificato l’identità di Buddy, Delman Birch, reduce del Vietnam senza alcun collegamenteo apparente con la CIA o i ragazzi. Il nome perà è familiare a Finley e Dunn. Mentre distoglono lo sguarda dal palmare, Dutton cambia la foto del sospettato, il quale è in fila per entrare alla centro operativo (e farsi saltare in aria?): i due agenti si dirigono sul falso Birch…

Gibson ha una nuova richiesta, che pone come condizione per aiutare il ragazzo (e rilasciarne 5 ostaggi): vuole l’agente Finley all’interno della casa, fino a quando questo non accadrà, non ci saranno altre comunicazioni. Chiusa la telefonata, Gibson è pronto per tornar con i rapiti, dove scopre dalal figlia che Ian lo ha visto uccidere Jin Liao.

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Finley si dirige verso la casa per lo scambio di prigionieri mentre Birch effettua la sua missione che non era di farsi saltare in aria ma di portare l’integratore predsente nel sangue del ragazzo (portandosi appresso esplosivo al plastico e una pistola).

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TRIVIA

Found: La canzone con cui si conlude la puntata è Can’t Pretend di Tom Odell.

Leavenworth: Fort Leavenworth è una base militare dell’esercito statunitense situata nella contea di Leavenworth, in Kansas, a nord-est dell’omonima città. Ospita anche una prigione militare di massima sicurezza dell’Esercito. Fort Leavenworth è in funzione da circa 170 anni ed è da dove provengono i Buffalo Soldiers, i primi reggimenti integrati in tempo di pace nell’Esercito regolare statunitense composti interamente da afroamericani. Il 6 settembre 2005 morì, all’età di 111 anni, Mark Matthews, il più anziano Buffalo Soldier ancora in vita. Fu sepolto nel Cimitero nazionale di Arlington.

Blackwater: È considerata una delle più importanti PMC (Private Military Company) del mondo, con ruoli di primo piano come security contractor in Iraq per conto dell’Amministrazione Statunitense. In particolare, è il principale contractor del Dipartimento di Stato, cui fornisce quasi 1000 operatori di sicurezza (quasi tutti ex-militari), prevalentemente assegnati a operazioni di protezione del personale diplomatico in teatro di guerra. Oltre alle attività di protezione diretta, gli operatori della Blackwater forniscono diversi tipi di supporto tecnico e logistico specializzato.

Nel 2004 l’uccisione e lo scempio dei cadaveri di 4 operatori di sicurezza della Blackwater in un’imboscata a Falluja spinse le forze militari statunitensi ad avviare un’ampia operazione per riprendere il controllo militare sulla città (“Battaglia di Falluja”). Nelle settimane successive all’evento, comunque, le famiglie degli operatori uccisi denunciarono la Blackwater per le numerose anomalie delle procedure operative a cui avevano costretto i loro congiunti, sacrificando la sicurezza a interessi di “economizzazione” delle operazioni.

La Blackwater ha subito inoltre pesanti critiche rispetto alle politiche operative estremamente aggressive tenute dai propri agenti in Iraq; per garantire una forte cornice di sicurezza, i convogli della Blackwater usano abitualmente procedure tattiche preventive e dissuasive molto pericolose per la popolazione e i passanti delle aree attraversate.

Il 16 settembre 2007, queste procedure hanno portato a un incidente di fuoco a Baghdad in cui 17 iracheni (di cui almeno 14 civili innocenti) sono rimasti uccisi dal fuoco degli operatori della Blackwater. L’incidente ha generato numerose polemiche, ha condotto a una revisione delle procedure operative imposte alla Blackwater dal Dipartimento di Stato, e all’avvio di un’inchiesta del Congresso degli Stati Uniti, in cui sono state valutate anche altre denunce rispetto all’operato della Blackwater in Iraq e Afghanistan. A causa di questi scandali, la compagnia decise nel 2007 di cambiare il proprio nome in XE Services, in seguito modificato in Academi.

#Crisis – Recap Seconda Parte (S01E04-E07)

crisisBentoranti al secondo blocco di recap per Crisis, anche questa volta vedremo gli eventi di alcunepuntate e vedremo che il complotto in atto è molto ampio, e tutti hanno qualcosa da nascondere.

Il quarto episodio (We Were Supposed To Help Each Other), non porta a molti progressi nella trama, ma ci fornisce nuovi indizi sul complotto in atto. Se l’FBI rende tutti i genitori dei rapiti, oggetto di indagine, la conseguenza non può che essere una: sorveglianza totale, ogni tentativo di contatto o cooperazione coi rapitori porterà all’arresto.

Nonostante questa minaccia, la collaborazione persiste: una madre viene usata (facendola parlare con la televisione) come diversivo permettendo la fuga di altri due, a cui spetta una missione molto importante, ovvero recuperare il filmato dell’operazione Lennox.

Mentre a Washington succede tutto questo bordello, ai ragazzi viee data una missione da parte dei rapitori: impacchettare delle banconote, che devono essere in alcune buste (con del caffè dentro per non farle trovare dai cani) le quala a loro volta devono essere messe in delle scatole. Divisi un due gruppi, il gruppo che farà più scatole dormirà su dei letti, gli altri sul pavimento.

Uno dei ragazzi prova a lasciare un messaggio sulle banconote, ma viene scoperto: colpito al petto conl calcio del fucile, va in arresto cardiaco. Il ragazzo verrà soccorso e salvato, ma è ovvio che questa è stata una libertà presa dal carceriere che a Francis non piace per nulla, e dovrà pagarne le conseguenze. L’unica altra nota che riguarda i ragazzi rapiti è che Beth Ann e Kyle iniziano a legare.

Se alla Casa Bianca Megan chiede alla First Lady di darle accesso ai dossier dell’FBI sul caso, dicendo dobiamo prenderci cura dei nostri cari, è chiaro che qualcosa non quadra. Un atto contro il Presidente è ipotizzabile, ma è evidente che c’è motlo di più: e pare di capire che tante aziende abbiano fatto da copertura per le operazioni segrete in passato, come appunto l’operazione Lennox.

Quando le verranno consegnate le carte (che vengono subito scannerizzate), lei riconoscerà tra le persone all’esterno dell’ambasciata pakistana un suo ex dipendente, il quale fungeva da collegamente tra l’azienda e la CIA. E con cui andava a letto, ma questo evita di dirlo davanti al marito. Smise di lavorare per loro quando, secondo Megan, accadde qualcosa di terribile.

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Torniamo alla missione alla sede della CIA, a Langley. Come potete immaginare, fare uscire qualcosa dalal sede della CIA non è facile. L’ingresso viene agevolato dal senatore Yarrow, la cui moglie ha fatto da diversivo facendo credere che fosse all’interno della scuola dove lFBI li aveva riuniti all’inizio, mentre in realtà era già partito in missione.

Yarrow consegna ai coniugi Wirth una chiave che permetterà di trasmettere il video dell’operazione Lennox ai rapitori. Per farlo, la chiavetta dove è contenuto dovrà però essere fuori dalla sede. Ai coniugi Wirth (lui è un deputato) viene data libertà di scelta su come gesitre la cosa, o meglio su chi dovrà indossare il finto giubbotto esplosivo che creerà il diversivo: alla fine è la moglie d indossarlo, così il marito potrà uscire sfruttando il fatto che gli occhi saranno puntati su di lei (e pure i fucili).

A Langley (nonostante i tentativi di depistaggio dei rapitori) arrivano anche Susie e Finley, ma la situazione precipita. Finley capisce che il giubbotto è un falso e che il marito sta facendo uscire qualcosa da lì. Lo raggiungono, ma lo stesso fanno due agenti della CIA armati i quali non si fanno problemi a sparare, uccidendolo. Il telefono usato per la trasmissione cade a terra ed esplode la tensione tra gli agenti.

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Quelli della CIA non vogliono che Susie e Finley vedano il video o raccolgano il telfono, gli altri insistono per farlo visto che è ogfgetto di indagine. Finley riuscirà tuttavia a vedere qualche fotogramma raccogliendolo dopo la sparatoria, e confida alla collega che sembrava stessero sparando a dei civili.

La trasmissione del video è stata completata e come promesso, i figli dei Wirth e del senatore Yarrow vengono liberati e fatti trovare in un vicolo (localizzato grazie lalle coordinate lasciare dai rapitori ai genitori). Assieme a loro, un messaggio dei rapitori, letto da Amber dove la colpa della morte di Wirth viene addossata alla CIA per la loro intromissione.

Tornati in sede, Susie e Finley si incontrano con il direttore dell’FBI a cui Finley dice che uno degli uomini che hanno portato fuori dall’ambasciata era presente nel video e viene presa la decisione che di questo non ne parleranno con nessuno, la cosa resta tra loro tre e basta: se la CIA è coinvolta è possibile che le carriere vengano rovinate ed altra gente muoia.

vlcsnap-2014-04-20-23h44m43s231Nel quinto episodio, (Designated Allies) la situazione si com,plica tra i ragazzi rapiti. Non solo una delle guardia continua ad a prendere di mira Amber, ma iniziano gli stessi ragazzi ad avere problemi tra di loro, problemi c he vengono aumentanti dallo spaccio di droghe (o meglio, dei medicinali usati come droghe). Insomma, la situazione in quella casa è una polveriera a dir poco.

Nel frattempo inizia la solita lite tra CIA ed FBI, questa volta per interrogare i militari. Finley e Susie si muovono per primi e riescono a parlarci, scoprendo che la missione dei militari preveancora altri morti. Farli parlare risulta praticamente impossibile poiché le uniche cose che dicono quando viene chiesto loro della missione nello specifico, sono nome, grado e matricola, come fossero prigionieri di guerra.

A loro insaputa quello che sta seguendo i pazienti non è per un medico, ma Jonas, l’ex amante della sorella di Dunn, inviato lì per agevolare il recupero dei soldiati daparte della CIA: insomma un bel casino, se consideriamo che pure i rapitori li vogliono…

L’FBI riesce a farli uscire con un falso allarme di contagio che lascia fuori la CIA dall’ospedale permettendo così la fuga dal retro a bordo di un ambulanza. Le cose però non vanno come previsto, ed il veicolo, una volta fermatosi per far perdere le tracce, viene preso dall’agenzia rivale: Dunn e Finely vengono storditi con un potente tranquillante. Finley riesce un un memoento di lucidità a strappare il badge al finto medico e così hanno una sua foto per rintracciarlo.

vlcsnap-2014-04-29-00h34m20s236Francis, in tutto questo caos, ha compiuto la furbata. Con la solita voce modificata, ha contatta la moglie dandole il compito di chiamare Widener e di avvelenarlo. Ovviamente era una diversivo, poiché il direttore della CIA la sgama subito (e tra l’altro non era neanche un veleno letale quello che le era stato fornito) e così non beve il the offertogli. Il vero motivo della sua presenza in casa è che in questo modo tramite il WI FI, possono hackerare il suo cellulare ed avere accesso ad una marea di dati ed informazioni utili a loro, purchè lui resti abbastanza a lungo nei paraggi. Con quei dati, Francis farà cambiare il percorso all’ambulanza per prendere i soldati reduci dall’operazione Lennox.

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Non c’è pericolo che gli uomini della scorta scoprano gli apperecchi tecnolofici perchè è stato proprio Francis ad addestrarli e quindi ne conosce le falle. Il fatto che la moglie si acrifichi gettandosi tra le braccia di quello che era il capo di suo marito poi agevola il compito. Ed ovviamente lui osserva tutto dalle telecamere installate in casa…

Dopo un duro faccia a faccia tra Susie e Meg,quest’ultima le forisce un imoprtante indizio sul finto medico: ha rinttracciato la moglie di Jonas: lFBI si reca all’abiatazione ted inizia a perquisire: da una scatola salta fuori una foto che getta una nuova luce alle indagini, portandoli a dubitare del ruolo di Francis come rapito. La foto lo ritrae infatti con Jona ed i due soldati, e sul reto c’è scritto che quelli saranno i due uomini che uccideranno degli innocenti a Washington: le stesse parole riferite dal soldato interrogato in ospedale.

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Nel sesto episodio (Here He Comes), sono passati ormai cinque giorni dal rapimento.

Kyle Devore, il figlio del presidente, pensa ad un’azione per attirare l’attenzione dall’esterno e rivela il suo piano a Beth Ann confidando nel suo silenzio: provocherà un incendio e romperà una finestra per attira così col fumo l’attenzione. Beth Ann cerca di dissuaderlo dicendo che rischia molto ma senza successo: si confida così con il padre che le dice di provare a capire Kyle e di aiutarlo a fare la cosa giusta. La ragazza saboterà così il piano, ma Kyle troverà ugualmente il modo di mettere in atto il piano con l’aiuto anche di altri ragazzi cehe alimenteranno il le fiamme. Tutto questo mentre Francis osserva dalla sua postazione e commenta che il ragazzo ha fegato ed è intelligente: il piano era buono, ma avrebeb dovuto accendere tre focolai per avere la meglio su di loro. Più tardi gli proporrà un accordo per un piano di attacco verso i rapitori: Francis è un doppiogiochista come pochi.

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Scopriamo anche come Meg e la sua compagnia sono legate al rapimento, al progetto Lennox ed in cosa consiste davvero questo.

Il progetto è una droga che priva delle emozioni chi la assume: possono uccidere chiunque senza provare rimorsi od empatia e la droga è stata proddotta grazie alla compagnia di Megan. A dirglielo è il direttore della CIA Widener in persona a cui Meg consegnerà il suo ex amante (che vuole sistemare le cose) in cambio di un’informazione che è certa il direttore abbia: l’identità del rapitore. Quanto scopre che dietro a tutto questo c’è Francis, resta di stucco visto che lui stesso è un genitore della Ballard e non lo giudica in grado di mettere in atto un’azione del genere.

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Veniamo ora alla parte sostaziosa della puntata, quella che coinvolge Dunn & Finley. Avendo in mano il materiale compromettente trovato a casa di Jonas, decidono di attirare i rapitori in un trappola, visto che sono certi del fatto che i rapitori spiano gli incontri giornalieri con i genitori alla Ballard. Il piano sembra funzionare: parlando con Finley, Susie dice di avere a casa sua la documentazione e che non l’ha ancora consegnata alla CIA. Francis, contatato uno dei suo sgherri, Koz, il cui fratello è stato ucciso da Marcus dicendogli di recuperare i documenti e se gli capita l’occasione potrà vendicare il fratello.

Koz entracosì nell’abitazione di Susie e fotografa i documenti inviandoli immeditamente alla base che all’interno di una cartella clinica trova criptata una mappa ed iniziano a decodificarla. Mentre Koz se ne va, Dunn e Finley osservono da lontano e decidono di pedinarlo, convinti che li porterà alla casa dei rapitori: il piano funziona, ma solo in parte.

Koz si ferma ad un’area di servizio per fare benzina, fatto questo che insospettisce i due agenti che si trovono in una situazione molto scomoda. Considerando molto trano il fatto che si fermi per fare benzina (un rapitore non si fermerebbe mai, correrebbe il rischio di essere catturato), devono decidere se seguire Koz una volta ripartito o ispezionare il benzinaio: a complicare la cosa, il fatto che non possono chiamare i rinforzi visto che le comunicazioni sono bloccate.

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Optano per l’ispezione confidando nel fatto che la macchina verrà seguita tramite la cimice che Finley ha piazzato mentre Koz era in casa di Susie. I due agenti entrano nella stazione di servizio trovandola vuota, di fatto era solo una messinscena. Si dirigoono verso la zona officina dove trovano solo una macchina grigia simile a quella di Koz riparata in fretta ma nient’altro.

Tornati alla loro macchina, Dunn e Finley vengono avvisati che sono giunti alla casa, ma poco dopo si scopre la verità: le forze speciali che hanno fatro irruzione sono state prese ingiro, quelli che credevano essere i ragazzi, erano dei manichini tranne uno ed a portarli lì non è stato Koz, ma il padre dell’unico ragazzo che era lì. Un altro genitroe in missione quindi.

Avvisati dello sviluppo, i due agenti vedono uscire dalla stazione di servizio la macchina che aveano esaminato: Koz si era nascosto in un tombino ed è ora diretto alla location indicata nella mappa di cui prima.

Il posto è un magazzino (avete presente Affari Al Buio? Ecco…) al cui interno Jonas ha raccolto una serie di articoli su degli omicidi compiuti negli ultimi tempi ai danni di giornalisti, giudici e vari obiettivi. Koz fotografa tutto e dalla Base Francis commenta dicendo che quello è il sangue che Widener sta attribuiendo a lui: il progetto Lennox doveva servire per proteggere gli Stati Uniti operando all’estero contro minacce terroristiche, la CIA invece lo sta usando per crearsi un esercito privato.

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Al magazzino, arrivano anche i due federali  e Koz attira Finley sul tetto dell’edificio per la sua vendetta e gliele suona per bene. Finley è pronto a sparargli anche ma Koz gioca il jolly: c’è uno dei ragazzi nel bagagliaio di una macchian in un parcheggio. Se Finely lo uccide, morirà anche lui; se lo lascia andare gli manderà un messaggio con le coordinate: l’agente lo lascio andare dicendo a poi a Susie che l’ha perso ma ne è valsa la pensa, visto che hanno salvato un ragazzo.

Nel frattempo i due agenti scoprono il magazzino di Jonas trovando gli articoli sugli omicidi e li collegano ai soldati grazie ai discorsi fatti da loro ed al video visto. Quella sera Finley e Dunn parlano della situazione e cercano di fare il punto della situazione e si chiedono cosa stiano facendo i rapitori. Finley ha così l’idea di chiederlo direttamente e d i due si recano alla Ballard e contattano così i rapitori dicendo che hanno scoperto la squadra di assassini e che lo sanno anche loro. In quel momento, il telefono di Dunn squilla…

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Il settimo episodio (Homecoming) riparte proprio da questa telefonata in arrivo. Francis concede 30 secodni agli agenti per parlare della squadra di assalto ma tutto quello che loro dicono sono informazioni già in suo possesso. Tranne l’ultima: Station Orange CO239GH. Francis vuole sapere dove abbiano sentito il codice (“Quale volta?” è la risposta di Finley). La prima volta, e Francis lo sa già, è stata all’ambasciata pakistana, ma la seconda lo coglio di sopresa: 38 ore prima, in un palazzo al 227 di H Street. Ed ora gli agenti hanno una collaborazioen con Francis e la cosa non promette nulla di buono: tempo 4 ore ed assegnerà loro una missione. Se la portano a termine, libererà un ostaggio, altrimenti, ne uccideranno uno.

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I ragazzi vengono puniti per l’azione incendiaria del giorno prima: tirati giù dal letto alle 6 di mattino veiene fatto loro leggere un messaggi in cui è sottolineata l’incapacità dei loro genitori a trovarli nonostante occupino incarichi importanti. La punizione, per decisione di Francis durerà fino a quando i ragazzi non crederanno davevro in quello che stanno leggendo. Nel frattempo, la Station Orange viene trovata grazie all’informazione data da Finley: il gruppo di rapitori hackera il sistema e vi ha accesso.

Koz va a “recuperare” i soldati con l’aiuto di altri complici fornendo la nuova destinazione per Hawkins, mentre l’altro (Thayers) andrà con Koz alla base da Gibson.

Alla sede dell’FBI ci tiene una riunione sugli omicidi sospetti scoperti nel magazzino. Widener chiede cosa centri la sua agenzia in tutto questo: a rispondergli ci pensa Finley indicando la morte di un attivista, quella che era ripresa nel video trafugato alla CIA. Da bravo figlio di buona donna, Widener cerca di sminuire Dunn e Finley sottolineando che dovrebbe tenere d’occhio i genitori, ma loro lo tranquillizzano dicendo che sono osservati e sotto protezione

L’hackeraggio alla Station Orange e la relatica decriptazione porta alla missione che verrà assegnata a Dunn e Finley, ancora impegnati nella riunione (dove Widener continua a rifiutare di collaborare e di mostrare il video): tre ore di tempo per prelevare un uomo ad un indirizzo di Anacostia e portarlo in parcheggio. Quello che gli accadrà dopo non è dato saperlo.

Usciti dalla sede, i due agenti si imbattono nel padre biologico di Amber (che aveva ricattato con sms anonimi Susie nella puntata precedente: Finley era riuscito a scoprirne il mittente): da buon padre chiede soldi per sparire, e questa volta saranno tanti da dover chiedere aiuto a Meg.

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Alla casa un lettore MP3 abbandonato porta i ragazzi a far festa. La musica risuona tramite le casse, una delle guardie è pronta ad alzare le mani ma Francis interviene dicendo di dar loro 30 minuti di relax e di mandare qualcuno alla porta di servizio: Koz è tornato.

Finley sfrutta le sue amicizie per la missione e fa evacuare l’intero isolato dell’abitazione dove si trova l’obiettivo. Far uscire di casa gli agenti della CIA si rivela problematico, visto che quello che si presenta come il capofamiglia, Thomas Jefferson Smith (Fred Dryer), non si fa problemi a minacciare Dunn e Finley, con questo che gli tiene testa senza troppi problemi (non che Susie non dimostri di avere le palle eh!). La tensione la si taglia con un machete, ma ecco che scatta il piano b: arrivano i rinforzi della polizia per l’evacuazione, e così i tre della CIA escono di casa.

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Mentre alla casa la festa continua (e Beth Ann balla col figlio del presidente), Thayers viene portato all’interno della base ed a Washington Jonas viene prelevato da Dunn e Finley: è lui che si nascondeva nei documenti della Station Orange sotto il nome “Il Chimico”.

Il piano di Gibson va a donne di facili costumi quando i dati del giorno dalla Stazione orange vengono decriptati: la missione dei soldati è il recupero ostaggi ed alla casa si scatena l’inferno, Widener vuole Francis morto.

Widener viene informato dell’azione da parte dei federali mentre è ancora alla sede dell’FBI, intanto Jonas rivela che pensava di lavorare per la CIA mentre in realtà lavorava per Widener ad un’operazione non autorizzata dell’agenzia e Finley nota che sono pedinati, ovviamente dagli uomini di Widener.

Thayers scova Kyle e Beth Ann ma si ansconta all’arrivo di una della guardie per ucciderla: una volta andatose, Kyle raccoglie la pistola lasciata dalla guardia. Ed ora, cambiano le carte in tavola.

Non potendo seminare gli inseguitori, Finley inchioda con la macchina, scende e spara al motore della macchina nemica.

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Thayers ha finito i proiettili ma quello che non sanno gli uomini di Gibson è che ha un colettlo ed ovviamente con la droga che a preso non avrà remore ad usarlo. Neanche Koz si fa problemi a sparare e lo ferma, ponendo fine alla sparatoria: tutti i ragazzi devono recarsi nell’atrio.

Hurst prende in ostaggio Francis e lo porta nell’atrio dove fa chiamare Kyle, che non esita a sparargli. Gibson tenta di farsi dare la pistola, ma l’arrivo delle guardia complica notevolmente la situazione. In seguito Koz e Gibson hanno un duro confronto su cosa fare ora che 1) il capro espiatorio (Hurst) è morto 2) molti di loro sono morti. Alla fine Gibson ha la meglio nella discussione mentre Kyle, Beth Ann e Ian, che si sono dati alla fuga dopo l’uccisione di Hurst, si chiudono in cantina, senza via di uscita.

Francis contatta Dunn e Finley (da un po’ arrivati al luogo stabilito) e chiede chi vogliono che sia liberato: la nipote od il protetto? Per il recupero di Jonas dovranno attendere un’altra telefonata. Finley alza la posta: non vuole un ostaggio, li vuole tutti vista l’importanza che ha Jonas.

Gibson riaggancia e poco dopo è TJS a chiamare Dunn: rivuole Jonas e per non far mancare nulla, la informa che sta andando dalla sorella ed una un cassonetto pronto per Megan…

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#Crisis – Recap Prima Parte (S01E01- E03)

crisisL’incubo di, probabilmente, ogni genitore: mandare i figli in gita scolastica e scoprire che sono stati rapiti. Quello che può essere un brutto episodio di cronaca, diventa qualcosa di ben più grande e pericoloso quando

1) i genitori sono pezzi grossi dell’economia americana o collegati ai poteri forti (no, non la Kasta)
2) uno dei ragazzi è figlio dell’ambasciatore cinese ed un’altro di quello pakistano
3) uno dei ragazzi (Anton Scott Miller) è il figlio del Presidente degli Stati Uniti.

La storia, tra film e serie tv, ci insegna che nulla è semplice quando è coinvolto il leader del mondo libero: figuratevi in questo questo caso…

Quanto accade nella prima puntata di Crisis, serie che segna il ritorno sugli schermi di Gillian Anderson (Dana Scully di X Files) è questo. Una scolaresca viene rapita, ma nulla è quello che sembra.

Iniziamo con le strane coincidenze in cui ci imbattiamo nel corso della puntata.

Alla scorta del figlio del presidente, viene assegnato Marcus Finley (Lance Gross), un agente al primo giorno di lavoro nella scorta. Il suo caposquadra, al momento dell’imboscata che porta al rapimento gli sparerà per eliminare un testimone, dandoci così un primo indizio su chi ci sia dietro la macchinazione

Francis Gibson (Dermot Mulroney) è un ex analista della CIA tradito dall’ agenzia. È il padre di Beth Ann (Stevie Lynn Jones), con cui ha un rapporto tutt’altro che buono: Francis arriva a sorpresa alla corriera, facendo arrabbiare figlia ed ex moglie. Quando la comitiva si risveglia in un rifugio, la figlia lo terrà lontano, odiandolo per aver lasciato la famiglia anni prima.

L’atteggiamento delle figlia cambia quando Francis le dice che tenterà di farli fuggire aggredendo una delle guardie dopo averne studiato i movimenti. Il tentativo finisce male, la guardia reagisce e per punizione gli viene tagliato un dito davanti a tutti. Portato via dalle guardie viene soccorso…e scopriamo che è coinvolto nel piano di rapimento della comitiva.

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Sicuramente sarete perplessi dal fatto che venga soccorso: i rapitori infatti hanno messo in chiaro subito le cose con le loro vittime. Non verrà fatto loro del male, dovranno stare in gruppi di massimo 5 persone, avranno accesso a qualunque stanza del luogo dove si trovano.

Terza strana coincidenza, a tutti i ragazzi, i genitori hanno impantato dei localizzatori nella spalla o in un dente. Localizzatori che i rapitori hanno rimosso dopo averli anestetizzati a seguito del rapimento.

Uno dei ragazzi, Anton Roth (Joshua Erenberg) è però riuscito a scappare al rapimento. Mentre venivano fatti scendere dalla corriera è caduto a terra. Mentre uno dei rapitori lo faceva rialzare, Finley si riprende e nonostante fosse ferito lo porta in salvo scappando nei boschi.

Mentre i federali cercano di capire cosa sia successo, i genitori dei ragazzi vengono convocati a scuola ed informati di quanto successo. A coordinare le indagini è stata assegnata Susie Dunn (Rachel Taylor), un agente dell’FBI, che si trova presto in difficoltà a gestire la situazione, vuoi per la delicatezza degli eventi, vuoi per la giovane età…vuoi perchè sua sorella è Megan Fitch (Gillian Anderson) madre di Amber Fitch (Halston Sage). Ed ovviamente il rapporto tra di loro non dei migliori, anzi…

Mentre uno dei rapitori è alal caccia di Anton e Finley, loro raggiugono un capanno abbandonato dove il cattivo viene fatto fuori dall’agente, permettendo ad Anton di scappare sul tetto del casolare e chiamare il 911 per far rintracciare la posizione ed essere salvati. In attesa dei soccorsi Finley usando la radio del rapitori ucciso, manda un messaggio a chi è all’altro capo informandolo non solo della morte della guardia, ma anche che ha un problema con chi ha rapito i ragazzi, considerandolo un insetto che deve essere calpestato. A rispondergli è Francis dicendogli che sì, è un insetto…ma oggi l’insetto è un re (Today, the bug is a king). Bene, facciamoci nuovi amici!

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I federali intano non stanno a guardare ed usando un drone perlustrano la zona alla ricerca di posti e movimenti sospetti: sono sul punto di identificare l’edificio quando… il drone viene disattivato da Morgan Roth (John Henry Canavan) scienziato e padre di Anton, ricattato anche lui (che non sa delle fuga del figlio). Susie arriva troppo tardi per impedirlo e chiede a Morgan chi fosse al telefono con lui, dicendo che chiunque fosse consoce le regole del gioco, sa come si comportano i servizi segreti ed usa la cosa contro di loro.

Mentre i telegiornali riportano le notizie sulla vicenda, compresi i movimenti militari (marina inclusa!) ed i crolli del mercato finanziario, Francis guardando i monitor le riprese interre vede la figlia e ricorda il giorno in cui lasciò la famiglia.

Era il compleanno della figlia quando alla porta di caso arriva il capo della CIA; Widener (Mark Valley) che lo informa di un problema con l’operazione Lennox durante la quale sono morti tutti: uomini, donne, bambini.. la cosa è sfuggita di mano. Francis è sorpreso, vistoche l’operazione non sarebbe dovuta inizaire ancora.

Widener dice che ha tentato di tenere fuori il suo nome dalla cosa, ma c’è il nome di Francis sull’operazione, l’ha approvata lui…anche se non è così, visto che lui non ha mai messo il suo nome lì. Perfetto, lo hanno incastrato. Il capo della CIA gli dice di segurilo e non fare storie, visto che ha un cecchino su Beth Ann, di cui tra l’altro è il padrino.

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La sera, Susie va in ufficio dalla sorella a sofgarsi, alla ricerca di un supporto, che trova. Scopriamo così che Amber non è la figlia di Megan, ma di Susie che l’ha avuto quando era troppo giovane e Megan l’ha cresciuta come se fosse sua figlia. Mentre Susie guarda un video sulla figlia, squilla un telefono e Megan va a rispondere, scoprendo che è un telefono dentro una busta: una voce (ovviamente è Francis con la voce modificata come giò con Finley) dall’altra parte ordina di non riferire di questa telefonata se vuole rivedere Amber e di chiedersi cosa farebbe per sua figlia.

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La seconda puntata (If You See This, I’m Dead) si apre con i rapitori che contatattano l’ambascatore del Pakistan il cui figlio (Aziz) era pure lui sul pulmino chiedendogli di fare una cosa: scopriremo in seguito che si tratta di uccidere qualcuno.

Intanto Megan sta raccogliendo i soldi richiesti per Amber (a cui i rapitori hanno scattato una foto) e sono un bel malloppo: 11 milioni dal casinò di Atlantic City; 6,5 dai grandi magazzini e 1,75 da prestiti personali …ed ovviamente in contanti!

Alla sede dell’FBI vengono interrogati Finley ed Anton e si scopre che la figlia di Hurst è anche lei stata rapita, informazione appresa dalal moglie di lui. Susie non mostra molta fiducia nell’agente tanto che non reagisc bene quando il capo dell’FBI lo assegna al caso e lo mette in coppia con lei. I due iniziano a cercare Valens, l’agente che Finely ha sostinuito nella scorta trovando in un motle legato. Una votla liberato, Valens aggredisce i due e chiede dove sia Hurst, ignaro di quanto sia accaduto: Marcus accende la TV in camera e così scopre la verità…

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Nella casa dei rapitori Francis ordina ad Hurst di ricopiare il piano del rapimento in modo che venga accusato lui di essere la mente di tutto. Ai ragazzi vengono riconseganti i vestiti ed i medicinali, mentre il figlio dell’ambasciatore pakistano viene portato via dalle guardie.

Mentre i ragazzi vengono fatti sdraiare e stare ziti per impedire che un drono che sta srovolando la rilevi qualcosa (non prima di una prima lite tra i ragazzi), Valens racconta come si è trovato in quella stanza (Hurst ha messo qualcosa nel caffè ed i genitori ricattati seguono le istruzioni date loro.

Hurst ha copiato tutto il piano di Francis (ma a dispetto di quanto promessogli, non vede la figlia), l’ambascaitore pakistano si reca in un parco dove sotto un panchina trova un pacchetto per lui e Megan consegna i soldi guidando per la zona popolare della città. Consegnato il contante ad un uomo (a volto scoperto) le viene consegnata la chiamve di una macchina nel cui bagagliaio trova un busta con la foto di Amber. Meg chiama quindi la sorella e le dice di aver fatto una cavolata.

Finley scopre che Hurst ha passato del tempo nei pressi dell’ambasciata pakistana ed assiema a Dunn vi si reca. L’ambasciatore non è contento delle visti dell’FBI ma in poco tempo Susie scopre quanto sta succedendo: anche all’ambasciatore è stato dato un telefono da cui riceve istruzioni. Il suo ccompito è di uccidere il responsabile dell’intelligence e prendere la chiave magnetica che porta al collo.

Nella casa scopriamo che quella del drone era una menzogna per scoprire chi sarebbero stati i ragazzia creare probelmi: due di loro infatti si alzano in piedi a fanno rumore ed urlano per farsi trovare, ma il suo del Dorne era registrato. I due vengono messi schiena al muro, e picchiati da una guardia: Francis osserva la figlia prendere un rovescio in faccia per le sue azioni.

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Francis viene informato che l’ambasciatore è ancora nel suo ufficio e fa attivare il GPS del figlio del presidente degli USA e viene localizzato all’interno dell’ambasciata pakistana: la SWAT è in arrivo, Susie e Finley ne vengono prontamente avvisati.

Mnetre la SWAT deve affrontare la sicurezza, i due agenti agiscono diversamente in accordo con l’ambasciatore, riescono a prendere la chiave magnetica del reposnabile dell’intelligence ma senza ucciderlo. Vanno ad aprire la porta designata e scoprono un’infermeria con due ranger (quidni cittadini americani). Finaley apre un accasaforete con la stessa chiave magentica e trova una trasmittente da cui sente un messaggio che dice “Station Orange C-0-2-9-3” e chiede un parola d’ordine…

I due ranger vengono portati via dall’FBI e dalla casa viene fatto saltare il sistema di comunicazione dei federali per poterli prelevare attivando un secondo localizzatore (per la cronaca, il primo era in un scatola nell’ufficio dell’ambasciatore) che porta alla sede dell’FBI.

Fuori dall’ambasciata Finley chiede ai medici dove portino i due ranger e dice che verranno con loro. L’autista sta per prendere un arma ma finley (che ha riconsociuto la voce di uno di rapitori è più veloce a spare el o fa fuori, stessa sorte tocca al secondo, eliminato da Susie.

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Alla casa Francis, visto come si è messa la situazione (due uomini morti e soldati persi) ordina di uccidere il ragazzo, ma poi ci ripensa, dopotutto i genitori di Aziz hanno fatto quanto chiesto. Decide così di andare avanti col piano chiamando un genitore dopo l’altro fino a quando il presiednete non gli stringerà la mano ringranziandolo per quanto fatto. Aggiunge anche che se soldati sono ancora vivi, il progetto Lennox è ancora operativo e di occuparse dei due ragazzi “combinaguai”…

Alla sede dell’FBI, Susie e Finley vengono infomrati che è un emssaggio di una base della CIA: qulla cella era una base segreta della CIA (che non può operare su territorio amercano, ma l’ambasciata non è territorio americano…). Intatno il GPS che ha fatto saltare le comunicazioni viene trovato: era nascosto nella foto di Amber che Megan aveva trovato e poi consegnato alla sorella.

Aziz viene liberato e Megan riceve una nuova telefonata con cui le viene detto che lei non è come gli altri genitroi, per lei e solo l’inizio. Francis viene riportato dagli gli studenti e poi si reca dalla figlia, ricordando quando la moglie lo sbattè fuori di casa anni prima…

vlcsnap-2014-04-06-12h28m42s41Con l’inizio della del terzo episosio (What Was Done To You) scopriamo che i due militari erano scomparsi da 18 mesi e Susie vuole andare a parlare col Presidente.

Viene effettuta una nuova chiamata , quasta votla al capo dello staff alla alla Casa Bianca (Frank Beckwith) a cui viene detto che dovrà incontrare il generlae Osborne per parlare di affari del Presidente (inventerà una missione per liberare i ragazzi come scusa) ma in relaàt l’agomento, secondo quanto dice Francis sarà verità e dolore.

A colloquio con il Presidente (che non prova ranconre verso Finley) Susie ipotizza che possano esser stati contattati, ma lui contrbatte dicendo che ha giurato di proteggere il Paese e non infrangereà il giuramente neppure per suo figlio.

Mentre parla con l’FBI Beckwith riceva un seconda telefonata dai rapitori e cui dice di essere lì con i federali a cui dice che è a ltelefono: Susie ci parla e sente una voce femminile che conferma alcune informazioni che fanno pensare sia davero così e l’agente acconsentea far uscire Frank per incontrarle la moglie davanti la Casa Bianca dove si sta tenendo una veglia. Davanti al cancello un uomo lascia una candela ed una foto del figlio di Beckwith in una busta con un dito mozzato: seguono delle esplosioni e nel caos che ne consegue, Frank scappa con una borsa.

vlcsnap-2014-04-06-12h31m14s20L’FBI inizia la ricerca di Beckwith bloccando tutti mezzi pubblici ed i semafori mentre il Presidente viene trasferito nel bunker come da protocollo. Frank riuscirà a sfuggire all’FBI grazie ad un motociclista che lo preleva per strada: scopriremo che si tratta di un altro genitori, Clark Froy, anche lui incaricato tramite uncellulare di compiere tale azione.

Nel frattempo alla casa annnciano mentre i ragazzi dormono che Aziz è tornato a casa dai genitori i quali hanno fatto quello che era stato loro chiesto e potrebbe accadere anche agli altri la stessa cosa.

Francis rivela il suo piano ai suoi complici: vendetta e nulla più verso chi alla CIA gli ha rovinato la vita: i genitori sono solo strumenti (Tool, che vuol dire anche altro idiota in inglese…).

Intanto l’FBI rintraccia la telefonata all’ufficio di Beckwith ma questa porta al telefono di casa sua (dove è già presente L’FBI), ma la moglie nega di aver telefonato al marito.

Susie vuole parlare col Presidenteanche che si trova nel bunke rma ovviamente non può secondo il protocollo. Gli fa avere un messaggio: perchè Kyle torni a casa deve uscirne per aiutarli a capire che danno sta per fare il suo capo dello staff.

I rapitori controllano le notizie (intanto son passate 36 ore dall’inizio delle vicene) quando scatta l’allarme: qualcuno sta cercando di scappare dalla finestra. Si tratta del figlio del Presidente che vuole fare l’eroe. ovviamente finisce che male, tanto che rischia di farsi ammazzare dalle guardie. Francis tramite ricetrasmittente gli dice di tornare a letto.

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Le analisi del DNA rivelano che il dito mozzato non è del figlio di Beckwith, ma di Francis. Intanto i due uomini uccisi da Susie e Finley non risultano in nessun data base. Susie prima di mostrare le foto dei due (e del tizio ucciso da Finley alla baita) alla community delle forze armate, le mostra a Roth, a cui viene detto che è meglio se collabora. Lui non li riconosce, ma dice che il figlio potrebbe, visto che ha una memoria fotografica ed effettiamnte è così: due di loro sono stati a casa Roth parcheggianto nel vialetto di casa, dove ci sono delle telecamere.

Susie vuole rintracciar il furgonecino del dipartimenti del lavoro e delle pensioni (per cui sostenevano di lavore i due uomini) e da 20 minuti di tempo per farlo. Miracolo della tecnologia, ci riesce in menodi 5 minuti e scopriamo che si è fermato da Morgan Roth, Frank Beckwith e Clark Froy.

Questi ultimi in macchina cercano di capire cosa vogliano esattamente loro i rapitori e cosa centri il generale Osborne mentre alla casa si discute su come comportarsi, come agire per scappare.

Finley e Susie tornano alla Casa Bianca e vogliono vedere cosa ha fatto Beckwith tra le due telefonare che ha ricevuto. Viene dette loro che non ci sono video anche se Finley sa che è tutto controllato alla Casa Bianca: solo l’arrivo del gran capo permette loro di vedere vedere le immagini in questione e scoprono dell’incontro con Osborn il quela è responsabile per le armi avanzate dell’esercito.

Al generale però non è stato dato un cellulare come ai genitori e questo spiazza i rapitori quando scoprono a che putno sono i federali, ma Francis fa clonare il segnale mandando in rete diverse copie di esso per sviarli: Finaley riconsoce una delle posizione e vi si reca con Susie. Si tratta di un Hotel con suite presidenzile a cui il capo dello staff ha accesso ed è quindi un luogo sicuro (ed insonorizzato)

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Mentre Beckwith accoglie Osborne, a Friy (che si trova nella suite) dopo che gli è stato rcordato delle tre settimane di tortura subite 5 anni fa viene detto di aprire la borsa al cui inerno torva il necessario per far rivivere ad Osborne quanto successogli.

Dopo che a Froy viene detto di usare i cavi elttrici su Osborne quando la luce sul generatore è veder e di fermarsi quando e rossa dopo essersi messo (così come Beckwith) delel cuffie antirumore per non sentire quello che dirà il generale, Francis parla con la futura vittima a cui chiede d fornire le rovere del massacro in cui è degenerata l’operazione Lennox.

Susie e Finley arrivano all’hotel e per attardarli i rapitori chiamano la sicurezza dicendo che che un uomo armato sta seguendo una donna. Osborne cede e dice che la prova dell’operazione Lennox è in un video di una helmet cam conservato alla CIA nella cassaforte 48.

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Beckwith libera Osborne il quale poco dopo spara a fory ed è pronto a fare lo stesso con il capo dello staff: l’intervento di Susie e Marcus evita che la cosa degeneri ulteriormente. Peccato epr loro che Francis stia parlando a Osborne tramite l’auricolare e gli fa notare come una volta uscito di lì finirà sotto corte marziale e tutta la sua carriera finirà in vergogna e ci sarà comunque un proiettile della CIA in attesa di colpirlo: Osborne (che ha rivelato di essere in collegamento con i rapitori) si punta la pistola al petto e si uccide mentre Francis fa cancellare ogni traccia della telefonata.

I figli di Beckwith e Froy vengono liberati (si svegliano in un vicolo con dei senza tetto) mentre Susie alla centrare giunge alla conclusione che quanto accaduto con il generale sia una questione privata. Alla casa Francis rivela come farà a recuperare il video che gli serve e fa chiamare i prossimi genitori: Yarrow e Wirth.

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Trivia

Le musiche usate: Episodio 1: Stompa (Serena Ryder); Nothing Else Matters (Scola & Kolacny Brother) Episodio 2: Motherless Child (Matthew Perry Jones).

Il piano di attacco: dal libro di Francis, tra gli obiettivi ci sono la rete elettrica (si progetta un blackout), le banche di Washington (da cui prendere 5.5 milioni di dollari), la torre di controllo Atis Dulles (l’aeroporto internazionale che serve Washington).

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