#GameOfThrones – High Sparrow (S5E03) #GOT

High Sparrow porta avanti la parte di trama riservata principalmente alla politica e alla diplomazia: si vagliano alleanze, strategie e quant’altro, forse a discapito di quella parte di trama meno ‘dormiente’ a cui ci siamo abituati nelle precedenti stagioni, pur mantenendo un discreto fil rouge con i fatti trattati nella quarta stagione.
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il-matrimonio-reale-tra-tommen-e-margaery

A noi fans basta la parola matrimonio per far temere il peggio e per farci drizzare i capelli (il Red Wedding ci ha segnati profondamente), ma se solitamente l’effetto è immediato questa volta toccherà attendere un po’ più a lungo per le funeste conseguenze di un matrimonio. Quello tra Tommen e Margaery Tyrell, apparentemente, porta con sé nell’immediato molto poco, ma c’è da giurarsi che in futuro smuoverà qualcosa. Per ora, l’arrivo ufficiale di Margaery in casa Lannister ha avuto un’unica funzione: renderci un minimo più simpatica Cersei. Incredibile, non trovate? Ma se c’era qualcuno che poteva riuscirci, quel qualcuno non poteva che essere Margaery. Riguardo appunto a Cersei, mi domando a cosa porterà la sua alleanza con High Sparrow in futuro.. C’è da scommetterci casa che Cersei ha qualcosa in mente! Cersei ha un ruolo molto importante, in particolar modo in questa stagione in cui non solo deve mantenere alto il nome dei Lannister, ma ha delle ragionevoli apprensioni in quanto madre, soprattutto riguardo al neoeletto re. Il piccolo Tommen ha ancora tanto da imparare e da capire, cosa più che lecita alla sua età (quanto avrà adesso, 13 anni? 14? Figuriamoci!), ma nel frattempo copre e coprirà bene il ruolo di marionetta tra le mani di questo o di quell’adulto.. Ed è normale che, dal momento che ora è il turno di Margaery di muovere la marionetta, Cersei non sia del tutto tranquilla.

Chi ora si trova sul tetto del suo piccolo grande mondo, pur sapendo che sotto di lui ci sono le fiamme dell’inferno pronte ad arrostirgli le chiappe, è Jon Snow. Tra i pro e i contro, ora è il Lord Commander dei Night Watchers, e le difficoltà non sono poche: il tanti continuano a vederlo soltanto come il figlio bastardo di casa Stark rifiutandosi di prendere ordini da lui, altri lo riconoscono come loro Lord Commander senza alcun problema, altri ancora tentano di minare la sua integrità e l’attendibilità del suo nome e del suo essere. A maggior ragione, l’esecuzione di Janos voluta da Jon Snow assume un significato alquanto emblematico che lo afferma come perfetto candidato per il ruolo che è stato chiamato a ricoprire, e al tempo stesso va a porre un freno ad eventuali insubordinazioni che potrebbero emergere tra lo zoccolo duro dei suoi oppositori. C’è da porsi una domanda: il lancio verso la vetta di Jon Snow ha la funzione di consacrarlo definitivamente a qualcosa di grande o ad una fine epica come spesso è avvenuto in Game of Thrones?

Chi invece sembra faticare a trovare il suo posto, o almeno ad entrare nella giusta ottica per averne uno, è Arya Stark. Arya prospetta per sé stessa un cambio radicale non indifferente, senza concepire che il percorso da lei intrapreso sarà lungo, difficoltoso e tutt’altro che personale. Divenire un uomo senza volto comporta una totale rinuncia a sé stessi e ai propri intenti bellicosi, come spiega sostanzialmente Jaqen. Questo contesto presenta ancora una situazione di stallo, quasi di analisi, mantenendo comunque il medesimo profilo di ogni altra situazione che va a comporre questa stagione. Ma non si starà esagerando con tutto questo essere criptici? E’ come se tutti fossero in attesa che qualcuno muova il primo passo per risvegliare il tutto dal torpore che lo avvolge, e il rischio a parer mio è che non appena si smuoveranno un po’ le acque in una determinata situazione piuttosto che in un’altra, il tutto prenderà ad animarsi in concerto dando vita ad un caos difficile da seguire per chiunque.

Calma piatta per quello che riguarda Brienne e Podrick: l’unica cosa a cui dà origine la loro storyline, per il momento, è una lunga serie di domande sull’effettiva utilità della loro presenza in questa stagione.. Ma dal momento che le cose non sono mai come sembrano, quindi scommetterei che c’è qualcosa di interessante da aspettarsi anche da loro. Al momento è una cosa molto introspettiva, la loro storyline.. Soprattutto per ciò che riguarda Brienne, della quale stiamo via via scoprendo la causa della sua durezza. E sembra che il buon Podrick, con la sua ‘ingenuità’, stia riuscendo a fare breccia in quella corazza forgiata con anni, risentimento e vessazioni.

Torna a farsi vedere anche il sindaco emerito di Friendzonelandia, Jorah. Il nostro amico sembra non avere nessuna intenzione di demordere con Daenerys e fa un po’ la parte del gatto che cerca di compiacere il padrone catturando topini, passeri e lucertole (a meno che non sia il mio gatto, che raccoglie penne, accendini, smalti e rossetti). L’unica differenza è che Jorah ha un bottino di caccia be più consistente per cercare di sorprendere la Khaleesi: Tyrion Lannister. E Jorah non si immagina neanche lontanamente del favore che stia facendo a Varys, accelerando di fatto i tempi per quello che è il suo progetto di ‘affiancare’ Tyrion a Daenerys.

Sto notando che, proprio come il resto della stagione, Sansa faccia fatica a prendere forma. Come fa notare Littlefinger, Sansa deve ancora evolvere del tutto e prendere coscienza di dover fare dei sacrifici se vuole ottenere la vendetta che va cercando. Certo, l’idea di andare in sposa a Ramsay va ben oltre il concetto di semplice sacrificio, ma è una situazione che, se concretizzata, potrebbe portare molteplici risvolti. E noi i risvolti, non solo su questa storyline, li stiamo aspettando con una certa ansia!

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