#Deadpool2 – La Recensione

Deadpool è stato il film rivelazione nel suo anno, come minimo tra i cinecomics. Deadpool2 sarà stato in grado di almeno eguagliarlo? (Cazzo sì)

Il primo capitolo fu una bomba (un movimiento sexy… No, non quella…). Sboccato, volgare, sanguinolento, cazzone, folle ma con qualche difetto anche, pare. Ripetersi non sarebbe stato facile, non in quel modo almeno. Bisognava alzare il livello ma restare fedeli a sè stessi… cambiare per non cambiare (Salve sono Il Gattopardo. DeadPardo? PardoPool?).

Ci si riesce? Sì, non nello stesso modo del primo ma ci si riesce. Un inno alla demenzalità in certi casi, in altri casi si va un po’ troppo oltre (Beh, sono ca…si tuoi!) ma l’effetto divertimento c’è ancora. Come quando dal nulla appaiono gli X-Men, quelli giovani, nella X-Mansion: sì alla Fox han cagato un po’ più di soldi a ‘sto giro (Moneypool!)

Sarà cambiato il regista, differenze creative dicono, ma decisamente non è un male perchè con più dindini a disposizione un approccio diverso era necessario. Ed ecco allora che arriva uno dei tizi che hanno ucciso il cane di John Wick, come dicono i titoli di testa.

Titoli che arrivano nello stesso modo del primo capitolo: apertura che rompe la quarta parete, senza nomi ma con definizio e battute. Soprattutto il film inizia con una mossa a sorpresa: una morte. Beh una e mezza diciamo, ok?

Vanessa viene uccisa, e per questo Deapool decide di farsi saltare in aria. Proprio quando avevano deciso di fare un bambino e metter su famiglia (Babypool!), lei viene uccisa da dei criminalei che lui aveva preso di mira. Solo che Deadpool non può morire, non può come dice eguagliare Wolverine in questo.

Sì, si parla del finale di Logan non solo a parole ma anche in modo… diverso. Tipo mostrando un carillon che ritrare Wolverine impalato come nel finale del film. Brutto ma bello.

Qui inizia una storia che è quanto di più classico ci sia: il protagonista è distrutto (Letteralmente), fino a quando non trova un motivo per andare avanti, poi fa un errore e si redime.

Solo che se sei Deapool (Crazy motherfucker!) fare le cose in maniera lineare e seria non fa per te. Quindi la cazzata che combini è doppia perchè ti fa cacciare dagli X-Men, anzi da stagista (ZITTO!), viene arrestato e portato in una prigione per mutanti insieme ad un ragazzino di nome Russel che ha creato un casino presso la struttuta per mutanti che lo ospitava. Nulla di grave, ha solo deciso di uccidere un po’ di gente che lo torturava: e nella prigione non si usano i poteri grazie a dei collari.

Ed è tra queste scene che si sono alcune chicche interessanti, almeno 3 (Un! Dos! Tres!):

  1. La struttura porta il nome di Essex House: è l’ennesimo riferimento a Nathaniel Essex, AKA Mister Sinister;
  2. I collari li abbiamo visti in The Gifted che come il film è della FOX;
  3. Tra i ragazzini della struttura, pacifico durante il casino he succede c’è lo stesso attore che ha interpretato il giovane David Heller in Legion, anche questa serie FOX.

Entrato negli X-men per avere la famiglia che cercava, Wade manda tutto in vacca uccidendo, andando contro le regole degli X-men che Colosso vuole vengano osservate: privo di poteri, alla prigione, Russel prova a diventare suo amico, a proteggerlo ora che i tumori son tornati ma viene respinto. Cresce così la rabbia di Russel, che libererà il più pericoloso degli ospiti, si allea a lui e questo scatena una serie di eventi non di poco conto.

Nel futuro, una famiglia viene sterminata dal fuoco: è Russel che uccide moglie e figli di Cable, il quale torna indietro nel tempo per ucciderlo prima che diventi il serial killer colpevole di tutto questo.

Poi ovviamente la missione cambia leggermente: Deadpool vuole salvare Russel (Salva il ragazzo, salva il mondo!), Cable vuole asfaltare pure Wade, ma alal fine anche a causa del nuovo alleato del ragazzo devono unire le forze. O meglio, trovano un accordo: Deadpool avrà 30 secondi per convincere Russel a non uccidere, perchè se lo farà prenderà gusto ed il futuro che Cable conosce si realizzerà.

L’alleato di Russel? Ah, nulla di che: è solo Juggernaut/Il fenomeno. Il quale rompe Deapool alla prima occasione, quando con la neonata X-Force prova a fermare Cable. Ci riesce sacrificandosi dopo aver indossato il collare, prendendo una pallottola sparata da Cable, al termine di uno scontro che vede anche colosso prendervi parte, rompende pure le regole. Poi Cable usa l’ultima carica temporale per tornare indietro  e fare in modo che Wade si salvi e così entrambi ottengono quel che volevano.

Solo che ora Cable è costretto a restare nel presente un po’. Ma non ci dà alcun fastidio questo.

Poi arrivano le scene post-credit ed è lì che la follia offre il meglio. Deadpool fa riparare il congegno di Cable per viaggiare nel tempo e sistema un po’ di cose.

  1. Salva Vanessa;
  2. Salva Peter, l’unico non mutante della X-Force;
  3. Uccide la suo versione di Wolverine: Origins;
  4. Uccide Ryan Reynolds prima che faccia Green Lantern.

E questo è solo l’ultima di una serie di battute sull’universo DC al cinema, dal citare Martha all’essere persone cupe. Ecco questo è sì divertente, ma diventa sterile, stucchevole e forzato alla lunga: non c’è bisogno di infierire troppo sulla cosa. Possiamo toglierle dal prossimo film? Le altre citzioni, anche quelle dell’MCU van bene (Willy l’orbo, Thanos…)

Anzi dai prossimi film: perchè è certo non è l’ultima volta che vedremo Deadpool, resta da vedere come verrà gestito. C’è sicuramente un film dell’X-Force in vista, ma Deadpool 3… non potrebbe earrivare prestissimo. E mi sta anche bene, visto che la FOX è nella situazione che conosciamo.

Ecco, la X-Force. Non è quella che abbiamo visto fare un pessima fine: niente Vanisher, Shatterstar, Zeitgeist e Bedlam, che muoiono impietosamente e comicamente nel film (Col cavolo che li salvo quei puzzoni!). La vera X-Force (Crazy Motherfuckers!) è quella che vediamo alla fine composta da Colosso, Domino, Deadpool, Testata Mutante Negasonica, Yukio (Ciao Yukio!) e, forse, Dopinder. Perchè è in loro che Deadpool trova una famiglia (Che brutta parola!).

No niente Russel. Non è da X-Force. Oddio, neppure Dopinder, ma ci tiene tanto…

Deadpool 2 non è perfetto, ci mancherebbe altro: è una versione pompata, del primo, con più riferimenti al fumetto ed ai fumetti del primo, come quando Deadpool cita i numeri in cui è apparso Juggernaut. C’è un problema con la sceneggiatura? Sì, ed è lo stesso Deadpool a dirlo più di una volta: è debole.

Non è una storia nuova, non è qualcosa di mai visto: le dinamiche sono classiche. A far la differenza è lo spirito, l’indole di Deadpool che porta tutto all’eccesso o quasi.

C’è chi ha criticato gli stereotipi del film, ma è proprio di queste cose ciò di cui Deadpool si fa beffa: avete sentito le sue parole quando forma la squadra? Ecco. La sua X-Force, fatta a tavolino mettendo vari elementi è un flop: funziona meglio quella che nasce dalla storia, ed è quella che comanda. Se una cosa è buona, funziona al di là di tutto: ma nel momento in cui fai i calcoli stando attento a non ferire nessuno, ecco il patatrac.

Testata Mutante è lesbica? E chissenefrega! Domino è nera? Idem: e non tiratemi fuori la stronzata del “Nel fumetto è bianca, nel fumetto è diverso”: Domino funziona benissimo così, il personaggio è riuscito più che bene.

Ora è aperta la caccia agli eastern egg del film. Io ho notato nella Essex House un manifesto che parla dell’ M-Day: ovvero il momento in cui Scarlet Witch cancellò quasi i mutanti dalla Terra. Chissà che non si arrivi a quello, un giorno.

Quanto mi è piaciuto il film? Parecchio. E non sono il solo, in sala ho sentito ridere tanta gente come non credo mi sia mai successo prima. Poi, per carità, è ovvio che siamo a certi livelli: mancava l’effetto novità (come è stato anche per i Guardiani della Galassia), ma lo spirito è quello giusto. Anzi, come direbbe Vanessa “Il cuore è al posto giusto”.

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