#The100 – Nevermore (S3E11) e Demons (S3E12)

Miei piccoli e squisiti Mainagioiakru, questa settimana ci troviamo in via del tutto eccezionale per un appuntamento doppio: due episodi anziché uno solo.. Due episodi assolutamente bellissimi, strutturati in modo egregio e con tanto, tanto da dire. Prima di affrontarli, però, vi invito a seguire la nostra affiliata The 100 Italia.

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3×11 – Nevermore

The 100 è sempre stata una serie unica nel suo genere, tant’è che è anche difficile trovarle una collocazione di genere. Teen drama? No, è troppo adulta e ben gestita come serie [soprattutto per gli standard CW] e troppo al di là di questo standard: la serie vive benissimo senza le ship e gli intrighi amorosi. Post-apocalittica? Assolutamente: l’apocalisse non finisce mai in questa serie, si reinventa di continuo, e ogni volta fa più male.. Io ho rinunciato da un po’ a trovarle una collocazione: è bella, è ben fatta, non annoia mai, e credetemi: non c’è nulla che io desideri più di questo da una serie TV.
Ma, giustamente, veniamo ai fatti.. Ho scelto Raven per la nostra copertina iniziale, ma essenzialmente ho scelto Lindsey Morgan.. Quanto sta dando alla serie questa ragazza? Sta mostrando una bravura fuori dal comune nell’interpretare questa nuova Raven animata da ALLIE. Ciononostante, io continuo a bocciare su tutta la linea questa storyline della Città della Luce e di ALLIE.. Per svariate ragioni anche di ordine prettamente pratico: dove ci vuole portare questa storyline? Come si esce da questo indottrinamento di massa dal quale sembra non esserci via d’uscita?

Chi di voi ha mai sentito parlare delle tre leggi della robotica di Isaac Asimov? Partiamo dal principio: Isaac Asimov, innanzitutto, è uno dei più grandi – se non il più grande – scrittori di fantascienza.. E le sue creature, i robot o intelligenze artificiali se preferite, rispondono tutti a tre regole fondamentali:

  1. Un Robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno;
  2. Un Robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge;
  3. Un Robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.

Ora mi sembra abbastanza chiaro che questa storyline è andata al di là di ogni Legge della Robotica: se una tecnologia – perché ALLIE non è che questo, una tecnologia – prende il sopravvento sul genere umano e lo piega ai propri voleri, è chiaro che ci sia qualcosa di fondamentalmente sbagliato in tutto questo. E se una tecnologia sfrutta le conoscenze e le debolezze umane per arrecare danno ad altri esseri umani è chiaro che il tutto è assolutamente fuori controllo. Ciò per cui ‘colpevolizzo’ i writers riguardo a questa storyline è la sua assoluta estraneità al contesto, almeno per il momento, e il fatto che ad ogni modo sia giunta ad un tale livello di importanza da diventare quasi uno dei filoni centrali della trama di questa stagione.. E non lo dico per gusto personale, ma lo dico perché in un contesto di sopravvivenza iniziato nella natura allo stato brado, tutta questa storia stona e sta arrivando ad un livello poco gestibile. Ormai sono in pochi quelli che non sono dotati di microchip, gli altri sono tutti delle piccole marionette nelle mani di questa super-tecnologia sempre meno al servizio dell’umanità, anzi sempre più orientata verso la sua distruzione. Eppure, per quanto sembri assurdo dirlo e pensarlo, la soluzione c’è secondo me, e si trova nel chip originario, quello che viene tramandato di heda in heda.. Una sorta di cloud in cui sono contenuti anni ed anni di evoluzioni, di storie e di ricordi.. Per non parlare del fatto che quel chip contenga anche la soluzione definitiva per annientare ALLIE. Ora come ora, quel chip è fulcro di un altro possibile risvolto: Re Roan vuole mettervi le mani sopra per garantire a Ontari la legittimità del suo ruolo da heda, e stessa cosa farà ALLIE secondo la teoria di Clarke.. Questo fa sì che il rush che precede il finale di stagione sia ancora più interessante!

Le sole cose che appaiono ormai certe sono il dilagare di questo indottrinamento causato da questi chip e la stoica resistenza di chi con questa storia non vuole avere niente a che fare.. E questo porta inevitabilmente a dei veri e propri scontri, e quelle linee invalicabili vengono invece superate a piè pari. Lo abbiamo visto in Raven/ALLIE inveire contro i vari Jasper, Clarke e Bellamy, che così facendo mette a nudo alcuni aspetti del loro passato e presente di cui forse non avevano preso piena coscienza, ma lo abbiamo visto anche nel difficile incontro-scontro tra Monty e sua madre, anch’essa controllata dal chip. Ormai non è rimasto più niente dei ragazzini quasi intimoriti che sono sbarcati sulla Terra nel primo episodio, e anche Monty è stato chiamato a questo ‘passaggio obbligato’ di rinunciare alla sua innocenza, sebbene il modo in cui ha dovuto farlo è stato tremendamente doloroso per lui: anche per il più stronzo e spietato di quei Cento, puntare un’arma contro la propria madre e fare fuoco sarebbe stato difficile.. Figuriamoci quanto può esserlo stato per il povero Monty.

 

3×12 – Demons

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Non sia mai che possiamo goderci un po’ di calma e che non dobbiamo per forza combattere contro quella forza magnetica opposta che sospinge costantemente le gioie lontano da noi! E’ inutile: non riusciamo – almeno per quanto riguarda me – ad entrare nell’ottica del fatto che nel contesto generale di The 100 l’unico vero punto fermo è la morte.. Questa è l’unica garanzia: la lotta per la sopravvivenza che non sempre va a buon fine.. Che essa sia all’ambiente circostante, agli autoctoni, ai compagni con manie di grandezza o ad un chip.

Il fatto è che in The 100 la morte non coincide ‘solo’ con la fine di un’esistenza terrena: ogni personaggio, in qualche modo, muore di volta in volta.. Naturalmente a una metaforica morte fa seguito un’altrettanta metaforica rinascita, ma i momenti di rottura nella serie sono davvero tanti. Ad attraversare uno di essi, ora, è Monty: nella puntata precedente si è visto costretto a uccidere sua madre per salvare Octavia, e questo ha ovviamente dei pesanti strascichi su di lui.. Per quanto quella donna non si sia mai veramente comportata da madre nei confronti del povero Monty: è sempre stata un soldato, e probabilmente da che è atterrata dall’Arca non ha conosciuto altra realtà che quella, e a farne le spese è stato anche e soprattutto il rapporto con suo figlio, che si è visto tradire dalla prima persona al mondo di cui avrebbe dovuto potersi fidare.

Ma questo episodio ci ha ridato qualcosa che ci mancava da tempo e che in tanti bramavamo di rivedere: qualche bella scena Bellarke.. Scene cariche come sempre, che dimostrano ancora una volta quanto questi due siano complementari l’uno all’altra: Bellamy è il cuore, Clarke è il cervello.. Due parti quasi sempre in disaccordo, ma che trovano il giusto equilibrio quando è necessario farlo. Il bello di questi due è che nonostante per lungo tempo siano stati separati, e non parlo solamente in termini di distanza ma anche di idee e di situazioni, riescono sempre a trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda e a collaborare.. Senza bisogno di troppe parole, o di spiegazioni, o di scuse: quei due si comprendono in un modo totale e assoluto.
Entrambi hanno un bagaglio di devastazione emotiva non indifferente: Bellamy non ha ancora sistemato le cose con Octavia, ha sulla coscienza il peso della scelta che ha portato alla morte di Lincoln e un sacco di altre cose. Clarke.. Lei anche ne ha viste e passate tante, anche se forse il suo carattere da ‘brave princess’ le permette di affrontare tutto in modo diverso.

Ma i momenti dal forte carico emozionale non si sono risparmiati in questa stagione. E’ stato brutto veder morire Sinclair, è uno di quelli che – perdonate la mancanza di finezza – ha dato anche il culo per questa serie, e ritengo che la sua sia una grave perdita per tutto il sistema che porta avanti la serie.
Octavia in questo momento è uno dei personaggi che mi preoccupa di più: dopo quello che ha passato, è impossibile pensare che non crollerà prima o poi.. E’ stata forte per troppo tempo e continua ad essere forte, ma questa è una condizione che non può durare ancora a lungo: prima o poi crollerà, e sarà davvero difficile per lei. E’ una guerriera, lo ha dimostrato dal principio, ma rimane pur sempre un essere umano e come tale dovrà reagire.

Rimane il fatto che il ritorno ad Arkadia è avvolto dal mistero e dal dolore: anche se l’obiettivo primario è quello dir ecuperare generi di prima necessità e la mappa di Lincoln che condurrà i nostri da Luna [legittima Heda in linea di successione], è impossibile non notare che degli adepti di ALLIE non ci sia nessuna traccia.

Prosegue anche la storyline più assurda mai vista: quella della City of Light.. Ho già detto qualche paragrafo su tutto quello che penso, e non credo ci sia molto da aggiungere. Questa storyline presenta un po’ la stessa pecca di tutta la stagione: si è partiti con tanti filler, ci si è dilungati su cose che avevano un’importanza minore e si è giunti ‘tardi’ ad un dunque.. E ora? Ora si accelera, si bruciano le tappe e si fa di tutto per recuperare il tempo perso e portare la storyline a un degno compimento.. Anche se, personalmente, non vedo nulla di degno in tutto questo circo di nome City of Light.
C’è di buono che in tutto questo si vede un po’ di luce in fondo al tunnel [augurandoci che non sia un Frecciarossa che sta per investirci a tutta velocità]: Luna, appunto. Nel momento in cui le verrà impiantato il chip di ALLIE 2, lei sarà in grado di annientare ALLIE e la sua dannata City of Light.. E spero che questo accada presto.

A Polis, intanto, ci viene ribadito che il lupo perde il pelo ma non il vizio.. E quel gran demente di Murphy, che secondo me è stato insignito di troppa importanza in questa stagione senza averne diritto, ci ricasca con tutte le scarpe e mette a rischio altre vite.. La sua in primis, dal momento che Ontari [anche lei con stretto in mano il suo biglietto per la City of Light] lo fa imprigionare una volta che Emori [giura un po’? Chippata anche lei] le racconta il doppio gioco di John.

C’è tanta, tantissima carne al fuoco e davvero non si riesce a capire come andrà a finire.. Ma non arrivano buone vibrazioni!!

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