Recensione Hunger Games – La Ragazza Di Fuoco (Catching Fire Review) #THG

Finalmente il grande momento è arrivato, almeno per me. Sono una grande appassionata della trilogia scritta dalla Collins, e dopo la mezza delusione (nonostante il successo al botteghino) dell’adattamento cinematografico del primo libro, aspettavo Catching Fire (in Italiano “La Ragazza di Fuoco”) da mesi. Le premesse erano oggettivamente molto positive: una Lawrence lanciatissima dopo la vittoria dell’Oscar, aggiunte al cast di grande prestigio, cambio in corsa alla regia con Francis Lawrence (conosciuto per Io Sono Leggenda) che è andato a sostituire Gary Ross. Ma si sa, quando ci sono attese così alte, è sempre più difficile soddisfarle. In questo caso, invece, devo ammettere che le mie attese non solo sono state soddisfatte in pieno, ma sono anche state superate. Sì, perchè questo film mi ha lasciato a bocca aperta in più di un senso, e considerate che i libri li ho letti! Nella recensione che andate a leggere troverete la trama, la mia opinione sul film e sugli interpreti, un voto alla pellicola e le differenze che ci sono state tra il libro e il riadattamento cinematografico. Allacciate le cinture!

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TRAMA

 Il film si apre con Katniss nell’ambiente a lei più caro: i boschi aldilà della recinzione del Distretto 12. La ragazza viene raggiunta dall’amico di sempre Gale; mentre ritornano al Distretto, i due si fermano per catturare qualche tacchino, ma quando Katniss scocca la freccia, invece dell’animale crede di aver colpito un tributo, e vediamo la ragazza visibilmente sconvolta. Dopo un fugace bacio che Gale ruba a Katniss, i due si salutano perchè lei dovrà partire di lì a un paio d’ore per il Tour della Vittoria, il Tour a cui ogni vincitore degli Hunger Games deve partecipare e che la porterà, insieme al compagno Peeta, ad attraversare tutti i Distretti di Panem, per terminare il Tour a Capitol City.

Katniss e Peeta devono quindi ricominciare a fingere il loro amore per le telecamere, più che mai in questo momento. Il Presidente Snow, infatti, fa visita a Katniss prima che lei parta, e si raccomanda che la sua storia d’amore con Peeta riesca a convincere tutti, in particolare lui, dato che c’è aria di rivolta nei distretti dopo la sua sfida a Capitol, e se vuole che le cose non diventino complicate per lei, dovrà riuscire a calmare le acque. Il tutto viene condito da minacce non troppo velate. Con questo peso che però Katniss sceglie di non dividere con nessuno, lei e Peeta (accompagnati come sempre da Haymitch ed Effie) intraprendono il viaggio la cui prima fermata è prevista nel Distretto 11, quello cioè a cui appartenevano Tresh e Rue. Inizialmente il programma prevede che sia solo Peeta a parlare, ma Katniss rivolge comunque un pensiero alla famiglia di Rue, scusandosi per non essere riuscita a salvarla. A questo punto un anziano uomo fischia il motivetto che Rue aveva insegnato a Katniss durante gli Hunger Games, e rivolge alla ragazza il saluto a tre dita tipico del Distretto 12. (Direi che Katniss ha messo in pratica alla perfezione i consigli di Snow, vero?) L’uomo viene immediatamente immobilizzato dai Pacificatori, e freddato con un colpo di pistola alla testa in piazza, davanti a tutti. Katniss, sconvolta, rivela a Peeta e Haymitch della visita del Presidente Snow, e insieme decidono di attenersi al programma, senza aggiungere interventi a sfondo personale, e cercando di sembrare più attaccati che mai. Il Tour prosegue nei vari distretti, e durante una camminata sul treno che li sta portando in giro per Panem, Katniss vede su uno schermo dei disordini che stanno avvenendo nel Distretto 8, e comincia a capire che forse un qualcosa più grande di lei sta avvenendo. Quando è chiaro ai due ragazzi che devono alzare la posta in gioco per riuscire a convincere Snow, decidono di annunciare il loro matrimonio e lasciano che sia proprio il Presidente ad organizzarlo.

Tornata nel Distretto 12, Katniss rivela a Gale di voler fuggire nei boschi per scappare dal costante controllo a cui è sottoposta da parte di Capitol e per salvare i suoi cari. Il ragazzo prima si mostra interessato, ma quando viene a sapere da Katniss che forse qualcosa si sta finalmente muovendo nei distretti si rifiuta e decide di rimanere per eventualmente combattere. Neanche due minuti dopo infatti si caccia nei guai. A seguito di un cambio nei Pacificatori, le regole si inaspriscono e il primo a farne le spese è proprio Gale, che paga con delle frustate un affronto fatto a uno di loro. Tra lui e la probabile morte intervengono prima Katniss, e poi Haymitch e Peeta, che riescono a convincere Thread (questo il nome del nuovo capo dei Pacificatori) a lasciar perdere. Gale viene poi portato a casa di Katniss dove viene curato dalla madre e dalla sorella della ragazza. Qui capiamo che il senso di ingiustizia vero i metodi barbari di Capitol cresce dentro Katniss.

Nella capitale di Panem, nel frattempo, si sta preparando la terza Edizione della Memoria, che scopriamo essere indirizzata a tutti i precedenti vincitori dei giochi. I 24 tributi, infatti, verranno scelti tra i vincitori ancora in vita. Questo significa che Katniss è automaticamente un tributo, visto che lei è l’unica vincitrice donna del Distretto 12. L’altro posto verrà invece conteso tra Haymitch e Peeta. Sia quest’ultimo che Katniss si recano in momenti diversi dal loro mentore, chiedendogli di proteggere l’altro. Alla fine, nonostante il nome estratto sia quello di Haymitch, Peeta si offre volontario per tornare nell’arena. Dopo che gli abitanti del Distretto salutano i due ragazzi con il loro tipico saluto, a Katniss e Peeta vengono negati anche quei pochi minuti che i tributi solitamente hanno per dire addio alle proprie famiglie.

Haymitch mette subito in chiaro che la scorsa edizione dei giochi è stata uno scherzo in confronto a quella che dovranno affrontare, dato che gli avversari sono tutti assassini esperti. Dopo essere passati attraverso il solito processo di allenamento (durante il quale Katniss e Peeta cercano di trovare degli alleati), si arriva alla valutazione personale. Qui abbiamo finalmente chiaro l’obiettivo dei due: la rivolta. Peeta, infatti, dipinge sul pavimento un’immagine di Rue dopo la sua morte nell’arena; Katniss, invece, impicca un manichino scrivendoci sopra il nome di Seneca Crane. Ovviamente gli Strateghi, e soprattutto il loro capo Plutarch Heavensbee, ne rimangono molto sorpresi. Il prossimo passo prevede le interviste con Caesar Flickerman, e la volontà di fermare i giochi è comune ed evidente tra i tributi. Il vestito di Katniss, addirittura, è inizialmente un vestito da sposa, ma dopo la ormai famosa giravolta si trasforma in un abito nero che la fa sembrare una ghiandaia imitatrice, il simbolo della ribellione. Peeta riesce però a superarla, annunciando davanti a tutti che la compagna sarebbe incinta. L’obiettivo sembra raggiunto: gli spettatori cominciano a chiedere a gran voce di fermare i giochi, ma ovviamente questo non è possibile.

Dopo la cerimonia d’inaugurazione, che ha visto i tributi del Distretto 12 dare spettacolo come l’anno precedente, è arrivato quindi il momento di tornare nell’arena. Il disturbo psicologico ai danni di Katniss raggiunge il culmine quando il suo amico e stilista Cinna viene massacrato davanti ai suoi occhi, con la ragazza che non può intervenire perchè già bloccata all’interno della cupola che la porterà all’interno dell’arena. Ancora sconvolta, viene infatti sollevata e ha appena il tempo di fare un giudizio veloce del posto prima che il countdown finisca.

Katniss si tuffa e corre per raggiungere la Cornucopia e agguantare un arco. Questa volta la missione le riesce, e una volta toccato terra, Finnick le mostra il bracciale d’oro che era stato di Haymitch e le annuncia che saranno alleati. Questo ovviamente si estende ai loro compagni di distretto, Mags e Peeta. Nel bagno di sangue iniziale perdono la vita 8 tributi, e i nostri quattro si avviano verso l’interno della giungla per trovare riparo. Dopo un inizio apparentemente tranquillo, Katniss non fa in tempo ad avvertire Peeta della presenza di un campo di forza a marcare i bordi dell’arena, e il ragazzo viene sbalzato indietro, perdendo i sensi e anche la vita, anche se solo per poco. Il suo cuore infatti si ferma, ed è solo grazie all’aiuto di Finnick, che lo rianima, se Peeta potrà tornare in vita. Poco più tardi, una misteriosa nebbia fa la sua comparsa, e ben presto Katniss si accorge che è una nebbia velenosa e urticante, che provoca delle fastidiose vesciche al tatto. Nella fuga, Mags si sacrifica per salvare Peeta che è rimasto ferito abbastanza gravemente: sacrificandosi, infatti, mette in condizione Finnick di trasportare sulle spalle il ragazzo. Lui, Peeta e Katniss arrivano al centro dell’arena, e si buttano nell’acqua salata, che sembra guarire le vesciche. Un altro pericolo è però in agguato: i ragazzi vengono infatti attaccati da una miriade di scimmie. Anche stavolta è Peeta a rischiare la vita, ma viene salvato all’ultimo grazie al sacrificio del tributo del Distretto 6, una “morfinomane”, che si sacrifica apparentemente senza motivo. I nostri riescono quindi a tornare sulla spiaggia sani e salvi.

Qui incontrano altri tributi, facendo allargare il loro gruppo di alleati: si tratta di Johanna, Beete e Wiress. Quest’ultima continua a ripetere “Tic Tac”, e mentre inizialmente tutti pensano che sia in stato di shock, Katniss finalmente capisce quello che la donna vuole dire: l’arena è un orologio, divisa in 12 quadranti e ad ogni ora un pericolo diverso si abbatte in un determinato quadrante, per poi spostarsi in quello successivo al cambio d’ora. La gioia per questa nuova scoperta dura poco però, perchè di lì a poco Wiress viene uccisa da uno dei Favoriti. Il gruppo ovviamente risponde e riesce a uccidere il Tributo e mettersi all’inseguimento degli altri due. Vengono però fermati da Plutarch che fa girare la Cornucopia per far perdere l’orientamento della recente scoperta.

Mentre Beete illustra agli altri un piano che ha ideato, Katniss e Finnick cadono vittima del pericolo presente nel quadrante in cui sono al momento. Vengono infatti colpiti da tremende allucinazioni da parte delle ghiandaie chiacchierone, che riproducono fedelmente dei suoni, e fanno credere ai due ragazzi che le persone che amano sono in pericolo e stanno chiedendo loro aiuto.

Superata anche questa difficoltà, si torna al piano di Beete, che consiste nell’attirare gli altri tributi sulla spiaggia e fulminarli collegando un filo (che lui stesso ha creato) che dalla spiaggia arriverà fino all’albero colpito dal fulmine da mezzanotte all’una. Cominciano quindi a spostarsi verso il primo quadrante, e quando i preparativi sembrano fatti, Johanna e Katniss cominciano la discesa verso la spiaggia con il filo, mentre Finnick e Peeta rimangono a protezione di Beete. A un certo punto però, Katniss si accorge che il filo è tirato da qualcun altro, e infatti pochi secondi dopo si spezza. Sente quindi Johanna colpirla e buttarla a terra, prima di usare il suo coltello per ferirla al braccio. Preoccupata per Peeta, Katniss cerca di riprendersi e tornare all’albero, ma una volta giunta lì non c’è traccia di Peeta: c’è solo Beete steso a terra, apparentemente fulminato. Accanto a lui nota un coltello con il filo attorcigliato, e mentre inizialmente non capisce il motivo, quando Finnick torna sul posto e, di fronte a Katniss con la freccia incoccata, le dice “Ricorda chi è il vero nemico”, tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto. Alzando la testa, Katniss dirige una freccia attorcigliata nel filo verso il campo di forza che contiene l’arena, mandandola in black-out e mettendo così la parola fine ai giochi.

Katniss si risveglia a bordo di un hovercraft accanto a Beete, ma senza alcuna traccia dei suoi compagni. Armandosi di una siringa, cerca quindi di scoprire cosa è successo, e rimane sconvolta quando vede Haymitch in compagnia di quel che crede un nemico, cioè Finnick e Plutarch. L’uomo le spiega così che lui è in realtà dalla sua parte, e che era tutto parte di un piano che ha come scopo la rivolta. Tutto è stato fatto in questo senso: il sacrificio di Mags, quello della morfinomane, Johanna che le ha tolto il localizzatore, l’alleanza di Finnick.

Manca però qualcuno: Peeta. Plutarch le rivela che è stato catturato dalle forze di Capitol City, insieme a Johanna ed Enobaria. Al sentire questo, Katniss impazzisce di rabbia ed inveisce contro Haymitch, colpevole di non avere protetto il ragazzo. La ragazza deve essere sedata, e la ritroviamo nella scena successiva risvegliarsi e trovare Gale al suo fianco. Dopo essere stata rassicurata su Prim e la madre, Katniss capisce che qualcosa non va. Il film si chiude con la risposta di Gale: “Il Distretto 12 non esiste più. E’ stato distrutto”.

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RECENSIONE

Come avrete capito dalla “papirica” trama, ho amato questo film. Quasi sempre, quando si parla di film tratti da libri, il problema è l’elemento sorpresa, la capacità di tenere interessato qualsiasi tipo di spettatore, quello che non ha idea di cosa accadrà e quello che invece lo sa eccome. Beh, in questo senso credo che questo film abbia fatto centro: la perfezione. 2 ore e 20 di pellicola passati in un attimo. Già questo basterebbe per capire quanto bene sia fatto, ma fidatevi, sia che siate fan della trilogia sia nel caso opposto, andatevelo a vedere perchè è davvero una perla. Il perfetto connubio tra storia e azione, in cui si aggiungono pezzi del puzzle che solo a fine film (o solo chi conosce la storia) si riescono a capire. Questa è probabilmente la cosa che ho amato di più, e perciò mi spiego meglio. Plutarch Heavensbee, il capo degli Strateghi, si rivela essere un alleato di Katniss, e addirittura l’uomo a capo della rivolta contro Capitol City. Se non lo sapevate, non avrete avuto alcun dubbio fino a quando lo si è visto in compagnia di Haymitch a fine film. Ma se avete letto i libri, avrete notato il suo costante prendere tempo con il Presidente Snow, o il suo fermare immediatamente la Cornucopia non appena Katniss cade in acqua. E parlando in maniera generale sul piano per tenere in vita Katniss (e di conseguenza Peeta), riguardatevi il film. “Ricorda il tuo vero nemico quando sarai nell’arena” di Haymitch prenderà tutto un altro significato, ancora di più se collegato alla stessa frase che pronuncerà Finnick. O il sacrificio degli altri tributi per tenere in vita i due ragazzi. O, ancora, quando all’inizio un tributo finge di inciampare per far sì che Katniss arrivi per prima alla Cornucopia e prenda così l’arco. Purtroppo nel film mancava una scena che avrei amato vedere: nel libro, quando Katniss balla con Plutarch in occasione del ricevimento al termine del Tour della Vittoria, quest’ultimo le mostra un orologio che manda per un attimo un ologramma della ghiandaia imitatrice, e le dice “Inizia a mezzanotte”. Il regista ha voluto, probabilmente e giustamente, mantenere il più possibile l’effetto sorpresa, ma avrei adorato vedere questo piccolo scambio sullo schermo.

Tornando a noi, il film si presenta come un vero e proprio sequel. Non so quanto capirebbe qualcuno che non ha visto il primo, in quanto “La Ragazza di Fuoco” non apre con dei riassunti particolari, ma entra subito nel vivo dell’azione. Molto fedele al libro ma allo stesso tempo con qualche (piccola) modifica che lo rende differente il giusto, è in grado di tenere alto l’interesse per l’intera durata della pellicola, grazie ad un susseguirsi di scene che hanno come obiettivo il portare lo spettatore al climax finale. Tutto è stato filmato e montato con questo scopo, e si vede. La decisione di Peeta e soprattutto di Katniss di partecipare e guidare la rivolta avviene solo dopo la metà del film infatti, mentre all’inizio la paura e l’inquietudine sono interpretati con maestria dalla Lawrence, che a mio parere si candida per l’Oscar anche quest’anno. Si può dare un nome a qualsiasi emozione Katniss stia provando, e il merito è solo e soltanto di Jennifer che ci permette di entrare alla perfezione nel suo mondo. A questo affianchiamo il sentimento comune dei tributi di essere dei sopravvissuti, e non dei vincitori, ed ecco che il conflitto viene ampliato ed usato come tramite per transitare dalla paura al coraggio di iniziare una rivolta che, purtroppo, si interrompe sul più bello, in attesa dell’epico finale che verrà diviso in due pellicole, in uscita nel Novembre 2014 e 2015.

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DIFFERENZE FILM/LIBRO

  • Eredità (purtroppo) del primo film, è forse la mancanza più marcata. Sto parlando dell’assenza di Madge, che nel libro è la figlia del sindaco del Distretto 12, e colei che regala a Katniss la spilla della ghiandaia imitatrice. Questo acquista ancora più importanza nel secondo libro, quando viene spiegato che la spilla apparteneva in passato alla zia di Madge, morta durante un’edizione degli Hunger Games. Un simbolo di ribellione quindi, che purtroppo nei film assume questo significato solo dopo la vittoria di Katniss e che invece avrebbe potuto essere di molto superiore.

  • Nel film Katniss propone a Gale di scappare nei boschi, nel libro il luogo era più particolare e più significativo: un lago che Katniss era solita frequentare con il padre, quando questi era ancora in vita.

  • La fustigazione di Gale nel libro avveniva perchè, dopo l’ordine di Snow di smascherare ogni mercato nero nei distretti, il ragazzo veniva sorpreso con della selvaggina a un mercato nero. Nel film, invece, viene punito per aver atterrato un Pacificatore.

  • Come detto nella recensione, Plutarch nel libro mostrava a Katniss un orologio con l’ologramma di una ghiandaia imitatrice e casualmente le diceva “Inizia a mezzanotte”. Sarebbe dovuto essere un indizio sul vero orientamento di Plutarch.

  • Altra grande mancanza nel film, che imputo al voler preservare l’effetto sorpresa: l’assoluta assenza del Distretto 13 che non viene mai nominato se non alla fine. Nel libro, invece, Katniss incontra nei boschi due ragazze del Distretto 8 (quello in cui aveva visto immagini di rivolta) che stanno cercando di dirigersi al Distretto 13, nonostante non siano certe della sua esistenza.

  • Nel libro viene mostrato un lato più umano dei vecchi Pacificatori del 12, in particolare di Darius, che viene poi ritrovato da Katniss come un senza-voce che gli viene assegnato come servitore prima dei giochi.

  • Nel film è presente un bacio in più tra Katniss e Gale rispetto al libro. Più precisamente, il bacio che Katniss da al ragazzo mentre è sdraiato, ferito, sul tavolo.

  • Nel film viene dato spazio anche ad Effie per il saluto finale a Katniss e Peeta, mentre nel libro questo è un privilegio solo di Haymitch. Sono inoltre presenti molte scene tra il Presidente Snow e Plutarch che nel libro non possono esserci dato che avvengono durante i giochi ed il libro è raccontato in prima persona da Katniss.

  • Quando la morfinomane muore, nel film viene aggiunto il monologo con cui Peeta le dice di guardare il tramonto e focalizzarsi su quello. Buona aggiunta, che si ricollega alla conversazione tra il ragazzo e Katniss avvenuta sul treno giorni prima.

  • Nel libro, Haymitch manda a Katniss e Finnick una crema per aiutare a rimarginare le ferite causate dalle vesciche. I due inoltre fanno uno scherzo a Peeta mentre quest’ultimo dorme: dopo essersi cosparsi il viso di quella crema ed avere quindi un aspetto olivastro, lo svegliano mettendosi a poca distanza dal suo viso, facendolo così spaventare.

  • A differenza del libro, nel film tra i tributi morti vediamo anche Chaff, del Distretto 11.

  • Nel libro Haymitch e gli altri mentori mandano, da parte del Distretto 3, 24 fette di pane. Questo era in realtà un messaggio in codice, che serviva ad indicare che il piano di fuga sarebbe stato messo in atto il 3° giorno di giochi, alle ore 24. Questo non è presente nel film.

  • Nel libro i tributi sono dotati di una cintura che funziona da salvagente.

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PRO

  • La scena iniziale in cui Katniss colpisce il tacchino con la sua freccia, ma in realtà vede un tributo che lei stessa aveva ucciso. Rende con grande risultato tutto il conflitto e la paura che attanagliano la ragazza dopo essere tornata a casa.

  • Le scene Snow/Plutarch che nel libro non erano presenti, offrono un buono stacco dall’azione e aiutano a respirare per poi rituffarsi nel vivo.

  • La mietitura. Carica di grande emozione, nonostante già dall’annuncio di Snow si capisca quale sarà il risultato. Le lacrime di Katniss, la fermezza di Peeta, l’incertezza di Effie, la madre e la sorella di Katniss che sono le prime a rivolgere ai due ragazzi il saluto, e i due ragazzi che ricambiano: scena perfetta.

  • Alla cerimonia d’apertura, i tributi che rivolgono il loro saluto al Presidente Snow mentre Katniss e Peeta lo superano senza pagargli quel saluto. Peeta addirittura non lo degna di uno sguardo.

  • La scena nell’ascensore con Johanna che si spoglia di fronte ad Haymitch, Katniss e Peeta. LE FACCE DI KATNISS.

  • Durante le consuete interviste pre-Hunger Games, il momento in cui Peeta torna al suo posto dopo aver rivelato del bambino e i tributi che si prendono per mano mostrando un’alleanza di fondo contro quei giochi e la dittatura di Capitol.

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CONTRO

  • La spillatrice che viene consegnata a Katniss e che a mio parere non è stata spiegata a dovere.

  • L’assenza del Distretto 13 e di Twill e Bonnie, le due fuggitive del Distretto 8 che avrebbero dato un nuovo e più profondo significato alle rivolte.

  • Poco spazio dato ai preparatori di Katniss, che nel libro vengono mostrati (come i Pacificatori) per il loro lato umano e per il loro attaccamento a Katniss. Cosa comunque comprensibile dato che qualcosa era da sacrificare.

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FRASI DA RICORDARE

  • Forse è stata lei a convincermi a tornare. – Plutarch Heavensbee

  • Nessuno vince gli Hunger Games. Ci sono sopravvissuti, non vincitori. – Haymitch Abernathy

  • Ricorda chi è il vero nemico, quando sarai nell’arena. – Haymitch Abernathy

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CONCLUSIONE

Giudizio più che positivo quindi per La Ragazza di Fuoco, a cui personalmente darei un 8, e soltanto perchè conservo la speranza che Lawrence riesca nella folle impresa di migliorare ancora per Mockingjay. Scenario, attori (l’unica pecca rappresentata da Liam Hemsworth che non si mostra, a mio parere, all’altezza dei colleghi), musiche: tutto contribuisce al risultato che rasenta la perfezione. Da vedere e rivedere.

P.S.

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